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Senza soldi, era chiuso da tre mesi Alzheimer, riapre il centro Intilla di San Cataldo

SAN CATALDO. Ha riaperto i battenti ieri mattina, il centro diurno, per pazienti affetti da Alzheimer, chiuso ormai da oltre tre mesi a causa del mancato finanziamento da parte della Regione della seconda annualità del progetto «Alziani», della legge 328, del distretto socio sanitario 11, di cui San Cataldo è Comune capofila. Superati i laccioli burocratici, finalmente il benestare della Regione è arrivato, consentendo la riapertura della struttura. Gli ospiti del centro «Salvatore Intilla» sono stati visitati dall'equipe di psicologi, della cooperativa «Etnos», del presidente Fabio Ruvolo, che gestisce il servizio. Inoltre, sono stati riattivati i laboratori di ceramica e di pittura estemporanea, per stimolare le percezioni sensoriali degli ospiti del centro. Un vero e proprio ritorno a «casa» per i pazienti, molti dei quali dopo il «fermo», cominciavano a manifestare sintomi di peggioramento, nel loro già delicato quadro clinico generale. Ieri la riapertura, accolta dagli ospiti del centro ed i loro familiari come una vera e propria «festa».
«La riapertura è stata entusiasmante per i nostri pazienti, i quali con grande entusiasmo hanno manifestato la voglia di rimettersi in "gioco" - dice Ruvolo - una vera e propria festa, dopo tre mesi di chiusura "forzata", che ci incoraggia a proseguire per il nostro percorso terapeutico. Il benestare della Regione ci consentirà di seguire i nostri "amici" affertti dal morbo , per l'intero anno. L'amministrazione nel frattempo, ha deciso la chiusura del centro diurno di Bompensiere, che aderisce al distretto socio sanitario. Noi chiederemo una riconversione del progetto, lasciando aperto il centro bompensierino, per le persone anziane del paese che verranno, supportate dai nostri operatori specializzati, oppure, chiederemo l’aumento dell’apertura del centro sancataldese di quattro giorni la settimana invece che gli attuali tre. Nel frattempo, stiamo programmando nuovi screening, tra la popolazione, al fine di individuare nuovi pazienti a tale scopo, ci avvarremo del supporto delle parrocchie sancataldesi, che essendo presenti in maniera capillare sul territorio, potranno fare da cassa di risonanza per il centro "Intilla". Il nostro obiettivo è quello di preservare il più possibile le facoltà cognitive e mnemoniche dei nostri assistiti, tramite dei percorsi studiati dai nostri psicologi - conclude Fabio Ruvolo - solo in questo modo è possibile rallentare una malattia neurologica, che di anno in anno affligge molte persone».

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