Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Pochi treni, la rivolta dei pendolari a Villalba

VILLALBA. Protesta ieri mattina alla stazione ferroviaria di Villalba, dove una trentina di studenti vallelunghesi e villalbesi che ogni giorno viaggiano in treno verso Caltanissetta, hanno occupato i binari, impedendo per un quarto d’ora al convoglio regionale 8676 di proseguire la sua corsa. Le ragioni del blocco risiedono nella reiterata carenza di vagoni e dunque di posti a sedere sul treno mattutino Roccapalumba-Caltanissetta Centrale che passa da Vallelunga alle 7,16 e dalla stazione di Villalba pochi minuti più tardi. Treno col maggiore afflusso di pendolari, che dovrebbe poter accogliere circa 120 persone tra studenti e lavoratori, ma che di fatto, essendo spesso ridotto a una sola vettura, riesce a contenerne appena 68, a meno che qualcuno non scelga di viaggiare in piedi. Ai restanti passeggeri viene destinato il servizio sostitutivo, ossia un pullman che parte dalla stazione di Vallelunga, poi fa tappa alla stazione di Villalba e raccoglie i pendolari che non hanno trovato posto a bordo del treno. Una situazione esasperante per gli studenti e per i lavoratori quotidianamente diretti verso il capoluogo, i quali chiedono che sia garantito loro il servizio per cui hanno pagato biglietti o abbonamenti. «Ogni mese – dice uno studente dell’ultimo anno delle superiori – pago 60 euro di abbonamento al treno, per quale motivo devo essere costretto a viaggiare in pullman, percorrendo strade pessime, se il servizio che ho scelto è un altro?». Una domanda che in molti si pongono e che fa rabbia, considerato che la tratta ferroviaria in questione è abbastanza frequentata e meriterebbe maggiore attenzione dall’azienda ferroviaria. Invece, nonostante non sia la prima volta che i ragazzi protestano, i treni continuano a essere obsoleti e carenti di posti, stazioni e biglietterie sono ormai chiuse da tempo, per cui bisogna attrezzarsi di biglietto il giorno prima presso qualche edicola del centro abitato, altrimenti si rischiano sanzioni. E se si verifica un ritardo, non c’è nessun capostazione che possa annunciarlo e informare i viaggiatori, ai quali non resta che un’attesa incerta. Ieri mattina, di fronte alla protesta, il capotreno in servizio ha informato la dirigenza regionale delle Ferrovie dello Stato italiane dell’accaduto e del disagio manifestato dai ragazzi, i quali hanno deciso di risalire sul convoglio e ripartire, col proposito però di protestare con maggiore vigore nei prossimi giorni, se la situazione dovesse restare invariata.

Caricamento commenti

Commenta la notizia