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"Spaccature interne al Coni Sicilia", si dimette il presidente Caramazza

Si avvia così a conclusione la lotta intestina al Coni siciliano culminata nelle dimissioni di tre membri della giunta regionale e in una mozione di sfiducia nei confronti di Caramazza sottoscritta da trentasette consiglieri federali

PALERMO. Il presidente del Coni Sicilia, Giovanni Caramazza, alla guida del comitato regionale da un anno, ha deciso di dimettersi. «Ho deciso di fare un passo indietro a causa delle spaccature interne - ha spiegato - Tengo più allo sport che alla mia stessa persona. Con le dimissioni di tre componenti della giunta, il 23 dicembre scorso, è sorto indubbiamente un problema. Non c'è pericolo di commissariamento. Penso che il presidente Malagò, con cui sono in contatto giornalmente, si muoverà verso una nuova reggenza». Si avvia così a conclusione la lotta intestina al Coni siciliano culminata nelle dimissioni di tre membri della giunta regionale e in una mozione di sfiducia nei confronti di Caramazza sottoscritta da trentasette consiglieri federali. Giovanni Caramazza, già presidente provinciale del Coni di Palermo, era subentrato alla guida del comitato regionale a Massimo Costa, dimessosi dalla carica per correre come candidato a sindaco di Palermo. «Credo che in questo anno abbiamo lavorato bene anche a livello politico - ha proseguito - Non dimentichiamoci che nel 2013 avevamo mantenuto i fondi regionali inseriti nella tabella H poi però bloccata dal commissario di Stato. Per il 2014 ci sono 4,5 milioni di euro che spero saranno investiti nel migliore dei modi». «Ho provato tante volte a parlare con i componenti della giunta che si sono dimessi. Non ho capito nemmeno i motivi delle loro dimissioni. I motivi che hanno addotto non sono validi e sufficienti», ha ribadito Caramazza. «Invieremo le nostre dimissioni al Coni nazionale - ha aggiunto - e il comitato nominerà un reggente nella prossima seduta. La reggenza può durare da tre mesi a un anno. Non credo che tra tre mesi possa essere cambiato molto quindi penso che la reggenza durerà un bel pò. Poi saranno indette nuove elezioni».

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