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Unioni civili, Alfano adesso apre

Il leader di Ncd: “Pronto a discutere se c'è da ritoccare il codice civile per assicurare le garanzie patrimoniali di rapporti affettivi che rispettiamo, ma no ai matrimoni gay”

ROMA. ''Non c'è Alfano contro Renzi e non voglio trasformare un confronto tutto politico in qualcosa di personale. Ma io sono lavoro e famiglia. Sono queste le nostre priorità. Non possiamo restare in silenzio se il segretario del Pd prova a dire si parte da unioni civili e immigrazione''. Intervistato da Avvenire, il leader di Ncd Angelino Alfano si dice pronto a ''discutere se c'è da ritoccare il codice civile per assicurare le garanzie patrimoniali di rapporti affettivi che rispettiamo'' ma, avverte il vicepremier, ''con una premessa: di matrimoni gay non se ne parla oggi e non se ne parlerà mai''.  Con Renzi ''voglio un confronto vero, schietto, serio. Ma soprattutto lo voglio senza ambiguità e davanti al Paese. Ora l'obiettivo è trovare un'intesa per un anno di riforme capaci di strappare definitivamente il Paese alla crisi'', afferma il vicepremier, secondo cui il segretario del Pd ''è come se non capisse gli sforzi del governo per arginare gli effetti di una crisi economica drammatica. Oggi la gente chiede lavoro''.   
Sulla riforma elettorale ''siamo pronti a fare ogni sforzo per centrare l'obiettivo in tempi strettissimi partendo però da due punti fermi: il bipolarismo va difeso e al cittadino va restituita la capacità di scegliere'', dichiara Alfano, che a Renzi dice: ''Troppi argomenti polemici sommati tra di loro rischiano di diventare un pretesto per far saltare tutto''. In tema di immigrazione, ''abbiamo dimostrato una straordinaria capacità d'accoglienza, ma non dobbiamo lanciare dall' altra parte del Mediterraneo dei segnali che possano essere interpretati come un 'prego accomodatevi''', sottolinea Alfano. ''Abbiamo una grande difficoltà ad assicurare un futuro dignitoso ai nostri figli e non possiamo fare politiche che possono rischiare di generare odio sociale o violenza''.

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