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Caltanissetta, banco alimentare a rischio chiusura e trasferimento

CALTANISSETTA. L'ultima distribuzione verrà fatta sabato 18 gennaio poi la chiusura. Il Banco Alimentare strumento ormai insostituibile nel sostegno a centinaia di famiglie bisognose dopo quasi venti anni di presenza nel nostro territorio è costretto ad interrompere l'attività. Per la città e comunque per parrocchie e associazioni più vicine alle esigenze dei bisognosi, sarà un'autentica mazzata perchè il Banco, grazie agli aiuti della comunità europea e con le raccolte straordinarie due volte l'anno nei supermercato, ha rappresentato un preciso punto di riferimento in un momento di grandissima crisi come questo dove fare la spesa diventa un problema non indifferente. La sede nissena, in via Mattarella. è ritenuta antieconomica. Spese di affitto e di gestione ormai elevatissime hanno indotto i responsabili regionali ad adottare la drastica misura e a trasferire l'attività al centro di Catania al quale, dal 18 gennaio in poi, dovranno fare riferimento Caritas e parrocchie della provincia nissena, ma anche di Enna e Agrigento (solo in parte). La chiusura del Banco Alimentare era stata annunciata per tempo dalle colonne del nostro Giornale, ma l'allarme era caduto nel vuoto. Solo ora, in extremis, ci si sta rendendo conto delle ripercussioni che potrebbe avere un simile evento in territorio dove il numero dei poveri cresce in maniera vertiginosa e sfugge ormai a qualsiasi censimento. E il sindaco, a quanto pare, si sta muovendo per cercare locali ed evitare così la chiusura etichettata come l'ennesima cocente sconfitta per la città. Ma anche un trasferimento ha costi decisamente pesanti. Basti pensare alla sola cella frigorifera: per smontarla dall'attuale sede e rimontarla in un altro posto occorrerebbero trentamila euro.L'attività intanto prosegue con due distribuzioni settimanali con quel (poco) rimasto in magazzino. Il 18 gennaio, ultimo giorno di apertura del Banco, parrocchie, Caritas e associazioni potranno ritirare generi alimentari di prima necessità (pasta, riso, olio, latte, zucchero) poi calerà il sipario su una delle poche organizzazioni che ha garantito, con un servizio a costo zero, la sopravvivenza di tantissime famiglie.

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