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All’Ars, portaborse moltiplicati Ma avranno contratti da colf

Dopo la legge taglia-stipendi, i parlamentari hanno trovato il modo di non perdere un bonus mensile di 3 mila euro: contratti per decine di nuovi collaboratori

PALERMO. Giacca, cravatta e valigetta porta documenti rigorosamente obbligatori per muoversi in Parlamento anche se formalmente si tratta di colf. È l’ultima frontiera dell’Ars, il portaborse inquadrato come colf. Espediente necessario dopo la legge che ha ridotto gli stipendi ai deputati e riscritto le regole per i contributi legati a dipendenti e collaboratori. Regole che hanno costretto i grillini a chiedere una parte dei soldi che fino a ora hanno restituito alle casse pubbliche.
La legge che ha tagliato gli stipendi ai deputati da 11.780 euro netti a circa 8.300 ha anche previsto che dalla prossima legislatura si potrà spendere solo un budget da 60 mila euro all’anno per i collaboratori amministrativi. Ma una norma transitoria ha salvato fino al 2017 «tutti i contratti in essere alla data di entrata in vigore della legge», cioè al 31 dicembre. Così i 3.180 euro che ogni deputato incassava per finanziare la propria segreteria potranno essere utilizzati ora solo per il portaborse ma a patto che risulti contrattualizzato entro fine 2013. UN SERVIZIO SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA

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