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Papa Francesco a San Pietro: "Giustizia e pace già in casa, tra noi"

CITTÀ DEL VATICANO.  Papa Francesco è entrato nella basilica di San Pietro, dove stamane ha celebrato la messa della solennità di Maria Madre di Dio, in cui ricorre la quarantasettesima Giornata Mondiale della Pace sul tema «Fraternità, fondamento e via per la pace». Al termine, affacciandosi su Piazza San Pietro, il Pontefice ha recitato l'Angelus, dove sono stati presenti i partecipanti alla Marcia della Pace promossa dalla Comunità di Sant'Egidio.
Il messaggio del Papa per la Giornata mondiale è stato pubblicato il 12 dicembre scorso.  «Parole di forza, di coraggio, di speranza». Sono quelle delle letture bibliche di oggi, in particolare della «antica preghiera di benedizione che Dio aveva suggerito a Mosè», e che, secondo papa Francesco, «è quanto mai significativo riascoltare all'inizio di un nuovo anno»: «accompagneranno il nostro cammino per il tempo che si apre davanti a noi», ha detto il Pontefice nell'omelia della messa celebrata stamane nella basilica di San Pietro.
Commentando la prima Lettura con l'antica preghiera di benedizione che Dio aveva suggerito a Mosè perchè la insegnasse ad Aronne e ai suoi figli - «Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace» -, Bergoglio ha sottolineato che «è quanto mai significativo riascoltare queste parole di benedizione all'inizio di un nuovo anno: accompagneranno il nostro cammino per il tempo che si apre davanti a noi».  «Incominciamo a casa: giustizia e pace a casa, tra noi. Si comincia a casa e si va avanti nell'umanità, ma dobbiamo incominciare a casa». È l'invito rivolto «a braccio» da papa Francesco ai fedeli durante l'Angelus per l'odierna Giornata Mondiale della Pace.   «Sono parole di forza, di coraggio, di speranza - ha sottolineato il Pontefice -. Non una speranza illusoria, basata su fragili promesse umane; neppure una speranza ingenua che immagina migliore il futuro semplicemente perchè è futuro».  «Questa speranza - ha aggiunto - ha la sua ragione proprio nella benedizione di Dio, una benedizione che contiene l'augurio più grande, l'augurio della Chiesa ad ognuno di noi, pieno di tutta la protezione amorevole del Signore, del suo provvidente aiuto». A Maria «affidiamo il nostro itinerario di fede, i desideri del nostro cuore, le nostre necessità, i bisogni del mondo intero, specialmente la fame e la sete di giustizia e di pace». Lo ha affermato papa Francesco a conclusione della sua omelia della messa per la solennità di Maria Madre di Dio, invitando poi i fedeli a invocare con lui per tre volte la «Madre di Dio», così come - ha spiegato - gridavano gli abitanti di Efeso al momento del Concilio che definì la divina maternità della Vergine.    «Madre di Dio! Questo è il titolo principale ed essenziale della Madonna - ha sottolineato il Papa -. Si tratta di una qualità, di un ruolo che la fede del popolo cristiano, nella sua tenera e genuina devozione per la mamma celeste, ha percepito da sempre». E nel rapporto con Maria, il Pontefice vede «il Sensus fideì del popolo di Dio che - ha osservato in un passo pronunciato 'a bracciò - nella sua unità mai sbaglia». 
Alla preghiera dell'Angelus nella Giornata Mondiale della Pace, papa Francesco ha affidato a Maria «il grido di pace delle popolazioni oppresse dalla guerra e dalla violenza, perchè il coraggio del dialogo e della riconciliazione prevalga sulle tentazioni di vendetta, di prepotenza, di corruzione». 
Al termine dell'Angelus, in una Piazza San Pietro affollata da almeno centomila fedeli, papa Francesco ha ribadito: «A tutti auguro un anno di pace nella grazia del Signore e con la protezione materna di Maria». Il Pontefice, nell'odierna solennità di Maria Madre di Dio, non ha mancato di sollecitare i fedeli a invocarla con lui. «Cosa vi sembra se tutti insieme la salutiamo adesso dicendo tre volte 'Santa Madre di Diò». ha detto, ripetendolo tre volte con i presenti in piazza.   
«Buona domenica, buon inizio dell'anno, buon pranzo e arrivederci», è stato quindi il saluto finale del Papa.   Papa Francesco all'Angelus ha ringraziato il presidente Napolitano «per le espressioni augurali» nel messaggio di fine anno. «Ricambio di cuore, invocando la benedizione del Signore sul popolo italiano, affinchè, con il contributo responsabile e solidale di tutti, possa guardare al futuro con fiducia e speranza», ha aggiunto.

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