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Carte di credito, è l’ora dell’addio Gli acquisti passano dal cellulare

Grazie alla «Nfc» lo smartphone può dialogare con qualunque apparecchio e permette di fare compere in totale sicurezza senza dover digitare il pin

PALERMO. Il 2014 nasce all'insegna di un nuovo sistema di connessione senza fili che rivoluzionerà le abitudini di tutti gli utilizzatori di smartphone: l'NFC, near field communication, ovvero comunicazione ravvicinata. È una tecnologia che attiva la connessione tra due dispositivi elettronici quando vengono posti a circa quattro centimetri l'uno dall'altro; fondamentalmente fa le stesse cose del bluetooth, ma si attiva in automatico senza necessità di autenticazione tramite pin e solo se i due dispositivi si trovano a stretto contatto. Le applicazioni sono infinite e tutti i più grandi produttori di elettronica stanno implementando l'NFC su qualunque dispositivo: dal frigorifero alle stampanti, qualunque cosa presente in casa o in ufficio potrà essere associata allo smartphone o al tablet.
Oggi in Italia ci sono oltre 14 milioni di cellulari NFC in circolazione, e in meno di due anni, oltre il 10% degli utenti ne farà un uso massiccio. Lo sanno bene gli operatori di telefonia mobile che hanno già implementato la tecnologia NFC direttamente sulle schede sim in modo da rendere subito operativi anche i vecchi cellulari. Il sistema risulta utile soprattutto per effettuare pagamenti veloci tramite lo smartphone. In questo caso rappresenta un'evoluzione della carta di credito contactless che molti già possiedono; presso numerosi esercenti infatti è già possibile pagare piccoli importi semplicemente sfiorando il terminale di cassa, avvicinando dunque la carta o lo smartphone senza dover digitare il codice di accesso per portare a termine la transazione. In genere per importi fino a 25 euro il terminale riconosce lo smartphone ed il pagamento è automatico, oltre tale cifra scatta un secondo livello di sicurezza che richiede la digitazione di un codice segreto, così come avviene con il bancomat.
Ma sono davvero tanti gli utilizzi che possiamo adottare con questa tecnologia. Jerry Cannatella, palermitano, esperto di reti informatiche commenta così: «La sicurezza è garantita dall'impossibilità di intercettare i dati al di fuori di quei 4 centimetri nei quali avviene la transazione. Per questo si potrebbero strutturare delle soluzioni per migliorare la vivibilità della città; ad esempio implementando un sistema di pagamento per i mezzi pubblici, per le biglietterie degli ingressi nei musei, o per le zone di parcheggio a pagamento. Per queste ultime si potrebbe associare l'NFC del proprio cellulare con il numero di targa del veicolo ed automaticamente il sistema registrerebbe il pagamento della sosta senza dover esibire nulla sul cruscotto; una soluzione già attiva in diverse città dove la polizia municipale verifica in tempo reale l'incrocio dei dati tra pagamento effettuato ed il numero di targa associato al veicolo in sosta».
Ma con l'NFC si possono programmare anche operazioni automatiche che rientrano nella quotidianeità, semplicemente usando quelle strane etichette adesive presenti nella confezione del nuovo smartphone trovato sotto l'albero di Natale. Quelle etichette, denominate tag, contengono dei circuiti stampati, simili agli antitaccheggio utilizzati per evitare i furti nei grandi magazzini, solo che nel nostro caso possono essere programmati secondo diverse esigenze. Ad esempio, una tag posizionata sul cruscotto della macchina potrebbe attivare il vivavoce quando vi poggiamo sopra il telefono, un'altra applicata sul comodino potrebbe spegnere il wifi e regolare la sveglia.

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