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Pian del Lago, cento profughi dormono ancora all’addiaccio

Il «Cara» è saturo e chi attende il permesso di soggiorno resta fuori in condizioni disumane

CALTANISSETTA. Sono più di cento gli extracomunitari costretti a dormire in giacigli di fortuna all'esterno del campo d'accoglienza di Pian del Lago. Sono in città da settimane, qualcuno anche da mesi, ma non riescono a trovare ospitalità al Cara (Centro accoglienza richiedenti asilo) ormai saturo con 450 presenti. La Prefettura sta cercando di trovare una sistemazione a questa povera gente interpellando i comuni dove esistono locali da adibire in centri d'accoglienza provvisori ed è una corsa contro il tempo; se si vuole evitare che gli oltre cento migranti debbano trascorrere i prossimi due mesi, tradizionalmente i più freddi dell'anno, ammassati in un'area alle spalle del Palacannizzaro dove dormono su materassi forniti dalle associazioni di volontariato. Una situazione drammatica. Negli ultimi due mesi la Prefettura è riuscita a reperire alloggi stipulando convenzioni con enti e istituti religiosi (del capoluogo e della provincia) togliendo letteralmente dalla strada quasi duecento stranieri fra i quali trenta bambini. Ma c'è un'altra scadenza che incombe. A fine mese terminerà il suo mandato la sezione locale (propaggine della commissione territoriale di stanza a Siracusa) istituita dal Prefetto per smaltire le oltre quattrocento richieste di asilo politico avanzate da altrettanti ospiti del Cara. I permessi di soggiorno, però, arrivano a rilento e non consentono il "ricambio" all'interno di un centro dove sperano di entrare i cento che dormono fuori. Dal primo gennaio le richieste di asilo (o di protezione umanitaria) torneranno pertanto ad essere esaminate dalla commissione territoriale impegnata però a Mineo in una mega struttura che ospita oltre quattromila stranieri. Intanto da giorni è calma apparente al Cie (Centro identificazione ed espulsione) dal quale ad inizio di settimana sono "usciti" quattordici tunisini rimpatriati con provvedimento del prefetto. Erano stati fra i protagonisti dell'ultima rivolta culminata con la fuga di due extracomunitari e il ferimento (lieve) di un carabiniere. Al Cie (capienza 96 posti) i "trattenuti" in questo momento sono poco più di cinquanta.

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