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Nicosia, fondi in arrivo per la sistemazione dei quartieri degradati

NICOSIA. Una nuova opportunità per gli antichi quartieri disabitati, e spesso degradati dai crolli, arriva da un bando comunale per utilizzare fondi della Protezione civile. A gestire i fondi, che verranno utilizzati fino ad esaurimento, è la Regione Sicilia. La misura prevede la realizzazione di interventi strutturali di rafforzamento e miglioramento sismico ma anche di demolizione e ricostruzione di edifici privati. La richiesta di contributo può essere avanzata dai proprietari di immobili utilizzati prevalentemente come abitazione. Sono esclusi, invece, dalla possibilità di chiedere i contributi tutti gli immobili danneggiati che sono stati realizzati abusivamente in zone alluvionali, ma anche gli immobili edificati in zone sismiche senza i prescritti criteri di sicurezza e senza che sia intervenuta la sanatoria.
I contributi sono diversificati a seconda della tipologia di intervento da realizzare. Per il rafforzamento degli immobili il contributo massimo previsto è di 100 euro per ogni metro quadro, ma fino a un limite massimo di 20 mila euro per ogni abitazione. Per quanto riguarda il miglioramento sismico il contributo aumenta a 150 euro per metro quadro con limite massimo di 30 mila euro, mentre per la demolizione e la ricostruzione degli immobili il contributo è di 200 euro per ogni metro quadro con un limite massimo di 40 mila euro. I contributi vanno richiesti entro il 20 gennaio del 2014 utilizzando la modulistica scaricabile dall'albo pretorio online del Comune.
A gestire la graduatoria e ad assegnare i fondi sarà la Regione ma tutti gli adempimenti vanno fatti al Comune, e in particolare all'Ufficio tecnico, compresa la presentazione del progetto relativo all'interveto per cui si chiede il contributo. L'iter che porta al contributo segue una rigida regolamentazione ma questa nuova possibilità che viene data ai proprietari di immobili rappresenta per la città anche una opportunità per rilanciare il settore dell'edilizia che da qualche anno registra un drammatico calo.
Dopo il vero e proprio boom del 2010, quando furono rilasciate licenze per la costruzione di ben 600 unità abitative, l'edilizia cittadina, che è sempre stata un comparto economico trainante, ha registrato un crollo verticale aggravato dalla pressione fiscale.

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