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Cavalieri e regine in Sicilia Aumentano le visite nei castelli

Viaggi nei centri medievali dell’Isola. Le associazioni: ogni anno sempre più turisti attratti da roccaforti e da antichi saloni

PALERMO. Raccontano di mondi lontani, di epoche fatte di guerre, amori e battaglie. Sono i castelli, un tempo fortezze inespugnabili, oggi testimonianze di un passato glorioso, il cui fascino espugna i cuori dei turisti. In Sicilia specialmente, che di castelli ne vanta tanti perché tanti sono gli invasori che si sono succeduti. Se ne contano più di 200 edificati dagli Svevi e da famiglie nobiliari come i Chiaramonte e i Ventimiglia, luoghi fantastici in cui si ha la sensazione che da un momento all'altro possa spuntare un cavaliere a sfidarvi a «singolar tenzone».
Un turismo, quello medievale, che attira ogni anno nell’Isola migliaia di turisti desiderosi di scoprire i fasti di un tempo, dai castelli alle torri, dalle roccaforti ai saloni di antichi banchetti. «Gli stranieri, in particolar modo – dichiara Giovanni Aglialoro, fondatore dell’associazione culturale «Sicilia e Dintorni» – hanno superato percentualmente parlando anche gli italiani». Di itinerari ce ne sono davvero molti, ma tra i castelli più suggestivi e interessanti ci sono quelli di Donnafugata, al cui interno ci sono 12 stanze, tutte interamente visitabili, e il Castello di Mazzarino, vincitore di premi per la particolare forma detta «a cannuni». «I nostri castelli - afferma Andrea Orlando, direttore generale de iCastelli.it, sito web nazionale dei Castelli d’Italia - non hanno nulla da invidiare a quelli trentini o della Valle d’Aosta». «Questo progetto culturale - continua Orlando - nasce circa 10 anni fa da una profonda passione per il medioevo e per i castelli in particolare e al momento è l’unico portale in Italia che fornisce informazioni organiche sull’immenso patrimonio castellano». Gli itinerari sono molteplici. Tra tutti, segnala Orlando – ci sono: i Dongioni normanni della Valle del Simeto, i cosiddetti castelli-torre edificati come il Castello di Motta Sant’Anastasia, il Castello di Paternò e il Castello di Adrano, in provincia di Catania; i Castelli della Valle dell’Alcantara come il bellissimo Castello di Calatabiano, le spettrali rovine del Castello di Francavilla di Sicilia, il possente Castel Leone e il Castello di Randazzo. Meritano una visita, il Castello di Sperlinga, il Castello di Gagliano Castelferrato e il Castello di Gresti o Pietratagliata, tutti in provincia di Enna. Oppure ci sono i Castelli dello Stupor Mundi, tra i più possenti che si trovano nell’intera isola come il Castello Ursino di Catania, il Castello Maniace di Siracusa e il Castello di Augusta (attualmente inagibile).
Lungo la costa tirrenica che da Messina corre verso Palermo abbiamo il Castello-cittadella di Milazzo, uno dei più grandi d’Europa, il Castello di Caronia e il meraviglioso Castello di Montalbano Elicona. Infine, i Castelli del Gattopardo, nel tratto di costa mediterranea che va da Licata ad Agrigento: il Castello di Falconara e di Siculiana e il Castello di Palma di Montechiaro. Per quanto riguarda il costo degli ingressi, i prezzi sono realmente bassi rispetto al resto d’Italia e soprattutto d’Europa. Si va da 1 a 6 euro circa, ma tanti sono i castelli siciliani dove l’ingresso è del tutto gratuito. Tra gli eventi culturali, previsti al momento ci sono l’emblematica mostra di Silvio Porzionato, dal titolo «Codice Temporale» al Castello di Calatabiano, e la realizzazione di un particolare presepe vivente all’interno del castello-cittadella di Milazzo, che proprio quest’anno vede la sua prima edizione. Questi due eventi si concluderanno per l’Epifania 2014. «Tra castelli e torri in Sicilia – conclude Orlando - ci sono più di 500 beni culturali castellani, un immenso patrimonio che se opportunamente valorizzato potrebbe da solo produrre un’economia tale da far vivere l’intera isola di turismo culturale».

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