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Mussomeli, ospedale Longo in lista nera: nel 2014 è prevista la chiusura

MUSSOMELI. Per il ministro della Salute Lorenzin, e per il suo piano di contenimento della spesa sanitaria, l'ospedale di Mussomeli non ha futuro: nel 2014 dovrà chiudere. Il Longo infatti compare nella lista dei 35 presidi siciliani, e dei 170 dell'intero Paese, su cui pende la condanna a morte. La scure dei tagli colpirà infatti gli ospedali con meno di 120 posti letto. Alta la concentrazione nel Nisseno delle aziende colpite: su sei strutture sanitarie, per 4 (Mussomeli, San Cataldo, Mazzarino e Niscemi)è prevista la chiusura. Una decisione disgraziata, che il direttore di presidio Alfonso Cirrone Cipolla scongiura anche alla luce dei recenti successi. «So di questo piano del ministero alla Salute che riguarderà 35 presidi siciliani, ma su Mussomeli bisognerà ripensarlo per diverse ragioni: non solo per le condizioni orografiche e quindi per la posizione geografica in cui si trova, ma anche e soprattutto per quella rivoluzione compiuta da questo management negli ultimi mesi. I risultati ottenuti sono molteplici e notevoli, ecco perché credo che il piano del ministero dovrà essere rivisto». Cirrone Cipolla commenta la notizia nello stesso giorno in cui ha indetto una conferenza stampa per presentare i risultati dei suoi primi mesi da direttore sanitario. Con orgoglio elenca quelli che lui stesso definisce dei record, segnati in soli tre mesi di attività, da settembre ad oggi. «Siamo arrivati oramai a mille visite endoscopiche, compiute nel laboratorio diretto dal dottor Bosco. Abbiamo toccato lunedì il numero dei 100 interventi di cataratta, e di questo dobbiamo ringraziare sia il chirurgo, il dottore Bona, che il responsabile dell'ambulatorio, il dottor Giuliana. Nei prossimi giorni cominceranno i lavori per la realizzazione di una postazione del Centro unico di prenotazione al primo piano. Per tale motivo stiamo cablando l'ospedale portando internet in ogni reparto». Nel corso della conferenza stampa Cirrone Cipolla ha tenuto in mano i moduli di reclami e segnalazioni degli utenti. «Vedete qui, ci scrivono lamentele, ci danno consigli, o come spesso accade dei complimenti. Ad ogni lettera diamo una risposta entro 15 giorni». Ma il più grande risultato, per Cirrone Cipolla, è quello di avere bloccato il flusso di pazienti verso le altre Asp: «Vengono a farsi visitare e ad operarsi dalle altre province. Dall'emigrazione dei pazienti si è passati ad una vera e propria immigrazione».

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