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Letta alla Camera: “Chiedo la fiducia per un nuovo inizio"

ROMA.  Sono iniziate nell'Aula della Camera le comunicazioni del presidente del Consiglio Enrico Letta sulla "situazione politica generale". In Aula il governo è al gran completo. Letta siede tra i ministri Angelino Alfano ed Enrico Giovannini. ''Sono qui a chiedere la fiducia per un nuovo inizio''. Così il premier. "Ho la determinazione a lottare con tutto me stesso per evitare di rigettare nel caos tutto il Paese proprio quando sta rialzandosi: l'Italia è pronta a ripartire ed è nostro obbligo generazionale aiutare a farlo".

"Il 2 ottobre a dispetto del voto finale mi sono rivolto a una nuova maggioranza politica, meno
larga ma più coesa negli intenti. Oggi ciò che chiedo è di confermare quella fiducia per segnare anche una discontinuità e segnare bene un prima e un dopo". ''Rivendico la positività del governo
nei primi sei mesi, nei quali ho lavorato con con dedizione nonostante aut aut e minacce da cui ho cercato di tenere il governo al riparo. Un governo che dalla  contrapposizione tossica tra nemici passa alla collaborazione sana tra avversari per archiviare un ventennio sprecato''.

''Questo parlamento repubblicano e le istituzioni esigono rispetto in periodi così amari''. Lo afferma Enrico Letta nel suo intervento ala Camera, riferendosi indirettamente alle affermazioni di Grillo sulla vicenda dei 'forconi'. Il premier ribadisce anche la ''fedeltà indiscussa'' ai valori repubblicani delle forze dell'ordine. Tutti i deputati,  tranne quelli di M5S, si sono levati in piedi ad applaudire quando il presidente  del Consiglio Enrico Letta ha ringraziato le Forze dell'ordine
dopo aver criticato le ultime uscite di Beppe Grillo.

"La trasformazione politica in questi ultimi 7 mesi è la più radicale di tutta la II repubblica. C'è
un prima e un dopo e poi una storia da scrivere. Lo può e lo deve fare il Parlamento pena la condanna alla paralisi. Oggi la coalizione è diversa ma più coesa e nelle prossime settimane proporrò un patto di governo il 2014". 'La discussione all'interno della maggioranza servirà a declinare in modo più definito i punti del programma ma gli approfondimenti in maggioranza non rimetteranno in discussione i punti cardinali del lavoro per il 2014, su cui oggi vi chiedo la fiducia''. Così il premier Enrico Letta nel discorso alla Camera.

"Il grande obiettivo entro il quadro tempistico dei 18 mesi è di avere istituzioni che funzionino e una democrazia più forte e più solida", afferma Enrico Letta ribadendo nel programma del governo l'abolizione delle province in Costituzione. Il premier, parlando alla Camera, fa anche un riferimento alla messa a punto del titolo V della Costituzione.

Venerdì in Cdm vareremo "Destinazione Italia", per incentivare gli investimenti esteri, che conterrà misure per il "credito di imposta per la ricerca", fondi per "incentivare la digitalizzazione delle Pmi" e una "riduzione di 600 milioni di euro sulle bollette" per l'energia.

''Nel prossimo consiglio dei ministri interverremo in tema di concorrenza del settore assicurativo per far scendere le tariffe Rc auto''.  Il premier Enrico Letta anticipa al Parlamento l'intenzione di valutare l'apertura, a breve, del capitale delle Poste e di altre imprese all'azionariato dei lavoratori, per un nuovo modello di impresa già avviato in Germania.

"Dal primo gennaio l'istruzione e la  ricerca saranno messi in cima alle priorità". Lo ha detto il premier Enrico Letta illustrando gli impegni concreti per il rilancio delle università e della ricerca entro marzo". Il premier ha anche annunciato una "costituente della scuola entro giugno" per far sì che "i ragazzi si diplomino prima e con competenze maggiori". "Il ciclo della scuola, poi - sottolinea Letta - inizia con la scuola dell'infanzia perché è un diritto dei bambini e uno strumento per favorire la conciliazione famiglia-lavoro e le pari opportunità". Sempre in tema di istruzione Letta ha affrontato il tema dei giovani ricercatori spiegando che bisogna fare di tutto "perché la burocrazia non li ingabbi" e promettendo che "nel semestre europeo lavoreremo a questo".

''Sulla legge elettorale sottolineo due aspetti: deve evitare l'eccesso di frazionamento che ci
condannerebbe all'ingovernabilità e garantire una democrazia dell'alternanza. L'obiettivo è un meccanismo maggioritario''.Così Letta che chiede anche di ricreare ''un legame elettori ed eletti''. Troppo tempo è passato dalle proposte fatte dal governo sull'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti e perciò confermo la volontà di "completare definitivamente" questo percorso "entro l'anno con tutti gli strumenti a disposizione". "Il 2014 sarà il primo anno con il segno più dopo il buio della crisi. Un risultato non scontato" che ci farà "incassare il dividendo della stabilità".

Enrico Letta indica una crescita del 2% nel 2015 e rimarca la necessità di misure strutturali a
sostegno della crescita a partire da un uso più razionale dei fondi Ue e dall'eliminazione di quei 'colli di bottiglia' che frenano le piccole e medie imprese. ''Bisogna creare un clima favorevole agli investimenti - dice parlando alla Camera - sburocratizzando, semplificando e riformando anche la giustizia civile".

''Oggi tracciamo linea netta, senza sfumature: di qua chi ama l'Europa, ne riconosce le contraddizioni e vuole riformarla ma sa che senza Ue ripiombiamo nel medioevo. Di là chi vuole bloccare l'Ue. Chiedo un mandato per un'Europa migliore, chi vuole isolare l'Italia, chi cerca consenso con il populismo non voti la fiducia''. Così Letta.
Le istituzioni esigono sempre rispetto e a maggior ragione in un tempo amaro in cui si tenta
di immiserire questa aula con azioni e parole illegittime che avallano la violenza, mette all'indice i giornalisti e vuole fare macerie della democrazia rappresentativa e arriva ad
incitare all'insubordinazione le forze dell'ordine".

All'Europa, dopo 30 anni di obiettivi di lungo periodo "fissati e raggiunti", manca per i prossimi dieci anni un obiettivo vero: "Non c'è e bisogna dirlo". Lo denuncia alla Camera il premier Enrico Letta sottolineando che "nessuno può prevederlo. Manca un progetto per legare le singole riforme e se è così l'Europa si ferma e può implodere. E' con questa consapevolezza - sottolinea quindi Letta - che ci apprestiamo a guidare il semestre europeo che non è per noi un appuntamento rituale e burocratico. Dobbiamo giocare in attacco, rispondendo a chi lucra sulle paure dei cittadini, parlando alle opinioni pubbliche anche di quei paesi che fanno resistenza e dire che senza Ue non si salva nessuno".

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