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Adozioni a distanza per aiutare i rifugi e i loro ospiti

PALERMO. Tutelare i diritti degli animali e adottare a distanza un trovatello del rifugio Eureka. Sono i due progetti di educazione e sensibilizzazione che la Lida Palermo sta organizzando per gli studenti delle scuole medie e superiori della città.
«Ragazzi, possiamo contare su di voi?» è il titolo del primo e si tratta di incontri periodici con le classi medie e superiori degli istituti che aderiranno. Temi degli appuntamenti saranno il rispetto e la tutela dei diritti degli animali, la necessità delle sterilizzazioni, la realtà delle associazioni animaliste, l'impegno contro il maltrattamento degli animali e l'importanza del volontariato.
«L'obiettivo è educare i giovani alla cultura della non violenza nei confronti di tutti gli esseri viventi, animali e non; così pure, invogliare i giovani ad avvicinarsi al mondo del volontariato e dell'impegno solidale verso gli amici a quattro zampe meno fortunati» spiega Alessandra Musso, presidente della Lida Palermo.
Il progetto è a costo zero per le scuole e durante gli incontri verranno utilizzati supporti audiovisivi realizzati dagli stessi volontari. Per gli istituti ancora più sensibili al tema dell'abbandono e del randagismo, c'è «La classe adotta un randagio di Eureka», il rifugio di Falsomiele che accoglie i trovatelli abbandonati per le strade palermitane. Aderendo all'iniziativa, ogni classe delle scuole aderenti potrà adottare a distanza un cane del rifugio, che potrà scegliere guardando le foto fornite dai volontari. L'orfanello costerà alla classe un contributo di soli 3 euro al mese. «Non solo, qualora non si volessero donare soldi - precisa Alessandra Musso - si potrà comunque adottarne uno e inviare periodicamente al rifugio croccantini, farmaci o altri beni indispensabili alla salute del cucciolo. Ogni classe avrà inoltre la foto con il proprio cane». Attività queste e piccole esperienze «che aiutano gli studenti a diventare responsabili e a prendersi cura degli animali. L'adozione a distanza permette inoltre ai cani non adottati dalle famiglie di vivere in salute, ma è anche un deterrente contro gli abbandoni. Non c'è lotta al randagismo senza prevenzione». A. S.

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