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Gioco, realtà e innovazione: è caccia al business del futuro

Anche a Palermo Startup Weekend, il format che fa capo ad alcune multinazionali con una visione moderna della competizione imprenditoriale

PALERMO. Ardudrinks è un robot eco-friendly utilizzabile dai ristoratori per trasportare in cucina le stoviglie sporche, lasciando loro più tempo da dedicare alla propria clientela. «Un'idea concretizzata grazie al prezioso aiuto del mio team - commenta così Giuseppe Volpe, che continua - in tre giorni ho vissuto un'esperienza formativa che mi ha arricchito a livello professionale e personale. Ed oggi siamo già al lavoro per dare concretezza ad Ardudrinks che sarà presentato al Vinitaly di Verona per essere poi noleggiato a basso costo».

La neoazienda è nata grazie alla Startup Weekend, tenutasi presso l'Itis Vittorio Emanuele III di Palermo ed organizzata per la prima volta nel capoluogo siciliano da Francesco Passantino, Michelangelo Altamore e Monica Guizzardi, il format fa capo ad un circuito mondiale sostenuto dalla fondazione Kauffman, da Google, Amazon, Coca Cola ed altre aziende multizionali che hanno una visione innovativa della competizione imprenditoriale tra piccole comunità individuali.
Una formula già attuata in 478 città in tutto il mondo, con 8.190 startup formatesi in sole 54 ore; un incontro che offre una grande opportunità a chi ha un'idea ma non sa come renderla operativa.
Il sistema funziona secondo il criterio della contaminazione, così come avviene sul web con i social network, attraverso il contributo di diverse competenze.

Nel corso di un fine settimana, designer, esperti di finanza, ingegneri, sviluppatori informatici, o semplici imprenditori, iscritti alla competizione, danno luogo ad un laboratorio di sviluppo all'ennesima potenza. Il meccanismo è una sorta di gioco collettivo che dà credito alle idee individuali con il supporto di tutti i partecipanti. Venerdì scorso, tra i novanta iscritti a questa prima edizione, dopo una prima selezione, dodici progetti sono stati votati dalla platea e gli esclusi si sono aggregati a chi ha passato il turno costituendo dei gruppi di lavoro eterogenei.

Con la preziosa consulenza dei mentor, professionisti affermati in diversi settori e che dnno una mano a sviluppare il progetto agli aspiranti imprenditori, ogni squadra ha messo a punto un piano operativo analizzando tutti gli elementi che avrebbero reso vincente l'idea, dall'analisi dei benefit, al piano di marketing, al sito provvisorio, fino alle previsioni di bilancio. Insomma tutto quello che serve per trasferire un’idea dal gioco o dalla teoria alla realtà, magari con la produzione di un utile. I risultati sono stati immediati, segno che la strada per concretizzare un progetto tecnologico passa da qui.

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