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Caltanissetta, la vecchia casa «sdirrupata» Pericolo costante per i bambini

CALTANISSETTA. È da tempo un rudere cadente e pericoloso l'immobile di via Messina alla confluenza di due strade dalle quali si accede alla parrocchia Sacro Cuore. Ormai fradicio - e si vede ad occhio nudo - puntellato da tempo, di questo edificio (un pianoterra e un primo piano) non è dato sapere quale sarà il suo destino. Si era parlato anni fa di un probabile abbattimento ipotesi poi scongiurata in extremis per l'intervento della chiesa proprietaria dello stabile formalmente messo in sicurezza da travi e palizzate in legno.


Il pericolo, però, resta e ad evidenziarlo sono i residenti della zona che denunciano come spesso ragazzini superino lo sbarramento per andare a giocare all'interno dell'edificio le cui fondamenta sono caratterizzate dalla presenza - così sembra - di cunicoli creati all'epoca in cui venne realizzata la condotta fognaria che, partendo dalla zona a monte della città, si allaccia alla cloaca di piazza Pirandello. Ma non è solo questo l'inconveniente segnalato da chi risiede nei paraggi del fatiscente edificio che invocano provvedimenti immediati.


Il fabbricato, ormai diventato un ricettacolo, è infestato dalle erbacce qualcuno ha pure lamentato la presenza di topi che avrebbero trovato l'habitat ideale per proliferare. Una situazione che imporrebbe qualche rimedio. Di abbattimento però non vuol sentire nemmeno parlare il parroco del Sacro Cuore don Salvatore Rumeo. Qualcuno ai tempi, quando si parlava di radere al suolo lo stabile, aveva ipotizzato la creazione di un parcheggio al servizio della vicina parrocchia, altri di una piccola zona a verde. Tutte e solo ipotesi che non hanno trovato un concreto riscontro nei fatti.


Il rudere è rimasto tale - e le intemperie dell'inverno non potranno che accelerare lo stato di estremo degrado in cui versa - ed è ancora in piedi a dispetto dei tanti, principalmente di chi vi abita vicino, che suggeriscono la demolizione. Impensabili, considerato lo stato di fatiscenza, opere per un ripristino dell'intero immobile; sarebbero troppo onerose per le casse della parrocchia.


Il tempo trascorre inesorabile (recentemente lo stabile in questione è stato anche interessato da crolli di calcinacci di lieve entità) e per centinaia di automobilisti che transitano quotidianamente da via Messina resta la visione di una palazzina della quale nessuno sa che farsene.

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