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La Roma inciampa sul Cagliari e perde la vetta

Terzo pareggio consecutivo per i giallorossi di Garcia che contro i sardi non vanno oltre lo 0-0. Adesso sono secondi a un punto dalla Juve

ROMA. La Roma inciampa ancora e stavolta lo sgambetto del Cagliari fa ancora più male visto che il dazio da pagare è il primo posto in classifica. C'è da dire subito che la colpa del mezzo ko casalingo (0-0 nel posticipo della 13/a giornata) non è da imputare al campo teatro della battaglia sotto l'acqua dell'Italrugby sabato scorso. Forse arrugginita dalla sosta, compassata coma mai dall'inizio del campionato, senza la furia agonistica che ne avevano contrassegnato fin qui il cammino, la Roma perde un'altra chance, anche se non la speranza scudetto o Champions che sia. A fermarla ci ha pensato anche il portiere sardo Avramov, autore di almeno tre interventi miracolosi, e un po' di sfortuna (palo di Gervinho). Proprio l'ivoriano, al rientro dopo un mese e mezzo, doveva essere l'arma in più stasera, per sfatare il tabù Cagliari, capace di sbancare l'Olimpico per due anni consecutivi: la prima volta diede il benvenuto a Luis Enrique, l'anno scorso costò la panchina a Zeman. Nemmeno il ricordo di Amadeo Amadei, morto domenica e commemorato dai giocatori con il lutto al braccio, riesce a dare la scossa. Pronti via e subito due palle gol confezionate dai giallorossi nello spazio di due minuti, prima con Gervinho e poi con Maicon ma Avramov fa capire subito che stasera sarà difficile passare dalle sue parti. Il match potrebbe svoltare intorno al 20': Dessena abbatte Florenzi sulla linea bianca (il fallo ci sta tutto) ma Celi di Bari lascia correre. L'assenza di Totti, out da metà ottobre, è stata digerita dall'undici giallorosso che stasera si presenta con Liajic 'finto nuevè senza la boa-Borriello a catalizzare i cross di Maicon e Dodò. Ma la novità sembra paralizzare il gioco, così le occasioni arrivano a sprazzi e solo grazie alle iniziative individuali.  Il Cagliari è messo bene in campo e nonostante il suo 4-3-1-2 pensa prima di tutto a non prenderle sperando nella buona serata di Sau e Ibarbo. Comunque dalle parti di De Sanctis ci arriva e solo un mezzo miracolo dell'ex napoletano impedisce il gol (31'). Al rientro in campo nella ripresa i giallorossi si mostrano più decisi e Florenzi avrebbe anche l'occasione per sbloccare il match ma Avramov è ancora una volta saracinesca, sulla respinta Benatia tutto solo riesce nell'impossibilità di sbagliare. Così, il gol che non arriva piano piano deprime la truppa giallorossa che abbassa colpevolmente il baricentro e fatica a ripartire, dando spazio alle folate dei sardi. A differenza delle prestazioni precedenti, i ritmi degli uomini di Garcia non sono elevatissimi: a parte i primi minuti dei due tempi, è mancata stasera la qualità del gioco e quella ferocia agonistica che avevano fin qui mietuto gioco e vittorie. E anche le ripartenze appaiono scontate e confuse.  A innervosirsi alla fine è stato anche Garcia (espulso con Pulga a metà del secondo tempo) che si rimangia l'attacco leggero e manda nella mischia Borriello. Ma il 'miracolò compiuto contro il Chievo stavolta non si ripete, la Roma per la terza volta di fila non vince e per la prima volta non segna. Nessun campanello d'allarme, ma un piccolo tintinnio per Rudi Garcia.

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