ROMA. «Credo che Marcello abbia detto bene quando ha definito Mangano un eroe». Silvio Berlusconi torna sulla vicenda di Mangano e difende le affermazioni di Marcello Dell'Utri sull'essere Mangano un eroe per non aver ceduto ai pm che gli 'chiedevano di testimoniare il falsò sui «rapporti tra Berlusconi e la mafia». «Dell'Utri ha avuto insolenze perchè si è permesso di definire Mangano un eroe», sottolinea Silvio Berlusconi, che ricostruisce la vicenda. «Marcello aveva conosciuto alla lontana un signore di Palermo dove aveva fondato una squadra di calcio per prendere i ragazzi dalla strada e quel signore si presentava per segnare le righe del campo. Lo fece venire a lavorare ad Arcore - racconta - con la moglie, i due figli e l'anziana mamma. Faceva la comunione e qualche volta sedeva al nostro tavolo. Ebbe una disavventura perchè la sua azienda fallì e andò via da Arcore. La storia della sua vita non la conosco, si complicò la vita mettendosi con persone che appartenevano all'organizzazione della mafia e fu accusato di essere stato complice addirittura in un omicidio. Venne assalito dal cancro. Ogni settimana un procuratore andava da lui in carcere e gli diceva: ti mandiamo a casa oggi pomeriggio se ci racconti dei rapporti tra Marcello Dell'Utri e la mafia, tra Silvio Berlusconi e la mafia. Ma lui si rifiutò. Lo fecero uscire il giorno in cui poi morì. Credo che Marcello abbia detto bene quando ha definito Mangano un eroe».
Berlusconi ha poi parlato del voto per la sua decadenza da senatore: «Il 27 contro di me colpo di Stato. Per fare fuori leader centrodestra.Sfidiamo apertamente questa sinistra che non ha mai rinnegato la sua storia e l'ideologia più criminale e disumana del mondo e fa dell'odio un comportamento invincibile, non pensino che noi lasceremo che questo colpo di stato si realizzi senza reazione da parte nostra». Su Mediaset: «Una sentenza politica, incredibile, assolutamente infondata, utilizzata per porre le basi per un processo di decadenza per l'omicidio politico del leader del centrodestra. Farò una conferenza stampa nei prossimi giorni dove dimostrerò con carte ineludibili come non avessi nessuna responsabilità».
E su Napolitano: «Il presidente della Repubblica non dovrebbe avere un attimo di esitazione a dare, senza che io presenti la richiesta, perchè ho la dignità di non chiederla, un provvedimento che cancelli l'ignominia dell'affido ai servizi sociali».
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