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Province, stop alla riforma e ritorno al voto: proposta Musumeci rimette tutto in gioco

 PALERMO. Stop all'istituzione dei liberi Consorzi dei comuni e dunque anche alla proroga dei commissari delle Province. E ritorno al voto, con il rinnovo degli organi elettivi da fissare tra il 15 aprile e il 30 giugno. Lo prevede un disegno di legge depositato dalla lista Musumeci e firmato da alcuni deputati dell'opposizione, tra cui Marco Falcone (Pdl), Giovanni Greco (Mpa) e Luisa Lantieri (Pid-Gs).   
Ad annunciare il nuovo ddl è stato Nello Musumeci che in chiusura di seduta parlamentare ha preso la parola spiegando le ragioni dell'iniziativa.   
Al momento le nove Province siciliane sono commissariate, dopo che l'Assemblea votò nei mesi scorsi una norma che annullava le elezioni, rinviando a un'altra legge, da varare entro la fine di quest'anno, la sostituzione degli enti con   Liberi Consorzi di comuni (lo prevede lo statuto speciale); il ddl è stato approvato dalla giunta Crocetta, trasmesso alla Presidenza dell'Ars che lo ha assegnato ieri alle commissioni di merito.
La norma dovrebbe essere approvata entro fine dicembre, in caso contrario il governo provvederà a prorogare i commissari in attesa del via libera dell'Ars ai Liberi consorzi. Il nuovo ddl però cambia le carte in tavola.   
«Vogliamo porre rimedio alla gravissima situazione che si è creata per volontà del governo sulla soppressione delle Province che non è mai avvenuta, mantenendo milioni di siciliani in una condizione di stallo», ha detto Musumeci.    
Il rinnovo degli organi elettivi è previsto tra il 15 aprile e il 30 giugno; nelle Province con popolazione inferiore ai 500 mila abitanti sono previsti 15 consiglieri e 4 assessori, in quelle superiori a 500 mila abitanti il consiglio sarà costituito da 20 componenti mentre in giunta spazio a sei assessori. «L'indennità - ha spiegato Musumeci - è sostanzialmente un rimborso spese per di più legato alla partecipazione ai lavori del Consiglio provinciale».    
Musumeci ha auspicato che il ddl venga subito calendarizzato. Sarà la conferenza dei capigruppo a decidere.

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