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Abiti col nome dei clienti: l’idea di due stiliste siciliane

Il marchio «Seconda Pelle» permette a chi disegna o suggerisce un capo d’abbigliamento di ribattezzarlo. Come hanno fatto alcune grosse multinazionali

PALERMO. Andy Warhol profetizzò che ognuno in questo secolo avrebbe avuto il suo quarto d’ora di celebrità, ed il marchio siciliano Seconda Pelle ha deciso di contribuire a far diventare realtà le parole dell’eclettico artista americano, idolo della pop-art. Infatti sulla scia delle campagne nazionali di Coca Cola prima, e di Nutella poi, il neonato brand finanziato dall’imprenditore Giuseppe Di Sciacca ha scelto di puntare sulla centralità del cliente, esasperando il concetto di «su misura».
«La nostra limited edition – spiega Di Sciacca – consiste nella produzione di alcuni capi con rifiniture lusso che, una volta acquistati prenderanno il nome del cliente e non potranno essere replicati ma, con il consenso dell’interessato, resteranno nell’albo d’oro pubblicato sul sito. Proprio nei giorni scorsi, - aggiunge - abbiamo ricevuto la prima liberatoria per un abito da cocktail viola, con pantaloni in crepe bianco e chiffon, che si chiamerà Ginevra».
L’aspetto creativo è affidato a due stiliste palermitane Tiziana Capillo e Melania Cardillo che hanno in comune gli studi all’Accademia di Belle arti di Palermo. La Capillo ha già debuttato nel mondo della moda, nel 2010, con il marchio Korai, con cui ha partecipato prima al Saveurs et savoirs du sud e, nel 2012, al Tinjin fashion week in Cina. La Cardillo, invece, nel gennaio del 2013 ha presentato la sua prima collezione di cappelli all'Art Italian Festival di Londra. La linea prêt-à-porter è composta da capi combinabili in stile retrò, «immaginati in un’atmosfera romanzesca, che mescola colori caldi e freddi, aspetti cromatici caotici e visioni notturne sottoforma di tessuti ricchi o comunque lavorati» spiega la Capillo che aggiunge: «A dare il tocco più moderno sono gli accessori in pelle e in cuoio, che caratterizzano il marchio insieme alle borchie metalliche».
Ancora un richiamo d’arte per la donna immaginata dallo stilista Marco Aiello nell’ultimo shooting set realizzato dal fotografo Giuseppe Polizzotto di Photo Effect Night. La sua icona ha le fattezze di una Statua della libertà, traslata dal golfo di Manhattan a quello dell’Addaura, in località Acapulco. Posizionata davanti ad un arco diroccato che richiama la più nobile Finestra sul mare, dell’artista Tano Festa realizzata da Antonio Presti sul lungomare di Villa Margi, Messina. Del resto le contaminazioni artistiche sono al centro dello stile di Aiello, già costumista e scenografo per un anno in Egitto, e i suoi corpetti strutturati sono ispirati al Barocco e al Cubismo. Per il suo ultimo progetto "Nostalgic Drama" dipinge una donna forte ed elegante, padrona del mondo senza nascondere una vena drammatica e nostalgica. La modella Elena Marrone indossa abiti di colore rosso acceso, con applicazioni di rose cucite a mano, che sottolineano eleganza e romanticismo in contrasto con le applicazioni di vetro e specchi che esprimono il lato forte e vanitoso. La corona di specchi sottolinea il suo potere di regina. La location scelta ricompone uomo e natura elementi concettuali di un quadro d’arte, con lo sfondo del mare su cui si impongono strutture e archi di cemento e ferro, ormai abbandonati e semi distrutti.

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