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Forza Italia, da Mazara a Caltagirone, anche i sindaci azzurri si dividono

Nel Trapanese Cristaldi va con Berlusconi. In bilico Di Matteo a Monreale. A Caltanissetta Campisi al fianco di Alfano

CATANIA. «Io ho scritto un libro intitolato I Traditori. E adesso, dopo un libro così, come potrei andare da quella parte? No, io sto con Silvio Berlusconi. Con Forza Italia».
Malgrado siano ormai lontani i suoi anni di presidenza dell’Ars, Nicola Cristaldi non ha perso nè i baffoni, nè il gusto della battuta. Lui, primo cittadino di Mazara, fa parte della pattuglia — in queste ore, corteggiatissima — di sindaci ex Pdl costretti a scegliere tra il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano e il ritorno all’Azzurro «forzista». Alle certezze di Nicola Cristaldi non sono ancora approdati molti suoi colleghi, nei Palazzi municipali di Sicilia. A Monreale, Filippo Di Matteo confessa: «Non ho ancora scelto. Sono vicinissimo al senatore Renato Schifani, ma alle Regionali ho sostenuto Francesco Scoma. Adesso, loro sono su posizioni diverse (Schifani tra i fondatori di Nuovo Centrodestra, Scoma in Forza Italia, ndr). Deciderò assieme ai cinque consiglieri, ai tre assessori che sono con me. Non è un momento facile. Tra qualche giorno, ufficializzerò la mia posizione». La corleonese Lea Savona taglia corto: «Non pendo da una parte, nè dall’altra. Sto riflettendo con i miei capi elettori, con i cittadini». In «fase di riflessione» anche Sebastiano Scorpo, sindaco di Solarino, nel Siracusano. «Domanda indiscreta», si sfila sorridendo Mauro Aquino a Patti.
Il «dado è tratto», invece, per Michele Campisi. Il sindaco di Caltanissetta, amico del parlamentare «alfaniano» Alessandro Pagano, esclama: «Io aderisco al Nuovo CentroDestra». Quindi, spiega di non averlo fatto solo perchè Alessandro Pagano ha deciso di rompere con il Cavaliere: «Dal ’94, io seguo la linea del presidente Berlusconi — dice Campisi — ma adesso sono preoccupato per la situazione dello Stato in questa condizione di guerra economico-finanziaria che viviamo. Proprio noi, nei Comuni, siamo più di altri consapevoli di quanto sta avvenendo. E dopo sei mesi e mezzo, vogliamo staccare la spina al Governo ?». Per nulla priva di significati la scelta di Campisi, perchè Caltanissetta è l’unico capoluogo isolano dove il Pdl sia riuscito a conservare la «poltronissima» locale. Altrove, una sconfitta dopo l’altra: «Errori in questi anni ne sono stati fatti, adesso però con una classe dirigente diversa contiamo di ripartire e tornare a vincere», afferma Scoma. Polemizza Nicola Cristaldi: «Stare lontani dal territorio, preoccuparsi troppo della politica nazionale, alla fine non paga». Sembrerebbe un rimbrotto all’indirizzo, fra gli altri, dei due ex coordinatori regionali Dore Misuraca e Giuseppe Castiglione, «alfaniani». Attualmente, però, Misuraca è in tutt’altre faccende affaccendato: «Stiamo costruendo il nuovo partito, cercando la sede. Abbiamo tantissime adesioni, si sono aggiunti altri parlamentari. Presto, partiremo con i gruppi nei Consigli regionali e nei Comuni».
Non solo Campisi e Cristaldi, comunque, hanno sciolto la riserva. Decisamente «neocentrodestrista» il sindaco di Bronte, l’ex senatore Pino Firrarello, suocero di Giuseppe Castiglione. Nello stesso schieramento i primi cittadini di Sciacca e Ispica, gli «alfaniani» Fabrizio Di Paola e Piero Rustico. Preferisce, infine, «restare a guardare» Nicola Bonanno, a Caltagirone: «Io, d’altronde, sono stato eletto da liste civiche».

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