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Niente nuove balaustre al Redentore, il Comune di Caltanissetta non intende spendere soldi

I sedicimila euro stanziati per i lavori dopo che i vandali hanno distrutto la recinzione, restano nel cassetto

CALTANISSETTA. Proteste e solleciti per restituire sicurezza all'area del Redentore sono destinati a rimanere inascoltati ancora a lungo. Il Comune non è intenzionato a spendere dodicimila euro - già stanziati - per la ricollocazione delle balaustre retrostanti il monumento tutte sradicate e scaraventate in un versante della collina San Giuliano. Una notizia che sicuramente farà piacere al comitato dei quartieri che in questi mesi hanno attaccato duramente l'amministrazione comunale. Si scopre adesso che il muro di contenimento dove erano sistemati i pilastrini oggi in gran parte distrutti, è pericolante. Il Comune insomma tira il freno a mano su un intervento lungamente invocato dal coordinamento dei comitati di quartiere. «Non possiamo spendere i soldi - ha dichiarato il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Carlo Giarratano - per sistemare l'area ben sapendo che quel muro presenta crepe vistose. Sarebbe come buttare al vento il finanziamento. E contrariamente a quanto affermano gli esponenti dei quartieri noi, come Comune, siamo stati gli unici fin qui ad avere sborsato quattrini per il Redentore. Noi abbiamo fatto la statua, noi abbiamo realizzato una stradina laterale e nessuno può accusare il Comune di essere stato assente. I quartieri, in questo senso, hanno la memoria corta. Adesso - ha aggiunto Giarratano - inizieremo i sondaggi sul muro periciolante e poi decideremo come intervenire per ricollocare i pilastrini». Sempre più aspra la polemica fra Comune e quartieri con questi ultimi che in settimana avevano pesantemente criticato l'amministrazione comunale che riesce a trovare i fondi per acquisire l'Antenna Rai ma non a spendere quei dodicimila euro per restituire sicurezza al sito religioso. «Il Comune - ha dichiarato Carlo Campione - non sembra interessato a questa operazione ed è stato assente ai tavoli tecnici promossi dalla Curia. Per lasciare un segno non c'è bisogno di opere avveniristiche, ma di realizzare cose semplici, con umiltà e tutti insieme». Per il vicesindaco si tratta di una polemica prestuosa. «L'area del Redentore - ha rilevato - non è di pertinenza comunale ma appartiene alla Curia Noi siamo intervenuti ripetutamente ma questo il coordinamento dei comitati di quartiere lo dimentica con estrema facilità». Intanto in settimana l'architetto Giuseppe Di Vita, incaricato dal vescovo di seguire tutte le problematiche relative al rilancio del Redentore, incontrerà i rappresentanti delle Aziende Foreste per stabilire modalità e tempi per la piantumazione di essenze a bassa altezza (oleandri) nella parte di collina dove sono stati tagliati gli eucaliptus.

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