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Caltanissetta, dopo i controlli le azioni legali contro i «morosi» dello Iacp

CALTANISSETTA. Punte di morosità altissime fra gli inquilini degli alloggi popolari. Le percentuali superano abbondantemente il 25 per cento e stanno obbligando l'Istituto Case Popolari ad avviare azioni legali per il recupero delle somme. Il numero più alto di morosi si registra nel capoluogo e a Gela, decisamente basso quello di altri comuni della provincia dove lo Iacp ha realizzato stabili di edilizia popolari destinate alle fasce meno abbienti. "Abbiamo accertato - sostiene l'ingegnere Salvatore Venti, direttore generale dell'ente - che molte famiglie non hanno nemmeno la possibilità di pagare i canoni che sono peraltro decisamente bassi". L'Istituto Case Popolari possiede un patrimonio abitativo rilevanti con oltre tremila alloggi sparsi sul territorio della provincia. IL grosso è concentrato nel capoluogo. I canoni, determinati dalle fasce di reddito, variano da un minimo di 54 euro ad un massimo di 180 euro, ma ci sono assegnatari che accusano ritardi consistenti nel pagamento dell'affitto e adesso lo Iacp ha deciso di procedere aprendo contenzioso per il recupero del pregresso. Anche perchè le morosità incidono - e parecchio anche - sui bilanci dell'ente. "Avevano chiesto di portare il canone minimo - ha aggiunto Venti - da 54 a 60 euro ma la Regione ha bocciato la nostra richiesta".La Regione peraltro recentemente ha stanziato somme per il ripristino dei prospetti in sei comuni della provincia, escludendo dai finanziamenti proprio il capoluogo dove molti edifici (a Santa Flavia soprattutto) sono in preda ad un galoppante degrado. Intanto prosegue l'azione di sgombero di appartamenti dello Iacp occupati abusivamente. Ieri i vigili urbani sono tornati per la seconda volta in una settimana in via Gentile per eseguire una ordinanza del sindaco. S.G.

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