Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Natale etico, dai terreni confiscati i prodotti Libera

PALERMO. Si chiamano 'Semi di Libertà a Trapani', 'Germogli di futuro a Crotone', e 'Fiori di Rinascita a Caserta': sono le confezioni natalizie che permetteranno a Libera di supportare, rispettivamente, la nascita di una nuova cooperativa che coltiverà oliveti e terreni confiscati alla
mafia nella provincia di Trapani, la cooperativa 'Terre Joniche - Libera Terra' con terreni confiscati alla 'ndrangheta nella provincia di Crotone, e la giovane cooperativa 'Le Terre di Don
Peppe Diana - Libera Terra' che produce mozzarella di bufala in un caseificio confiscato alla camorra in provincia di Caserta.

Sulla base della legge sul riutilizzo sociale dei beni confiscati, diverse cooperative agricole in Sicilia, Calabria, Puglia, Campania e Piemonte hanno cominciato a coltivare i terreni sottratti a boss mafiosi. Da questo coraggioso lavoro arrivano i prodotti che costituiscono il tris natalizio di
Libera e che rappresentano il riscatto di quelle terre e di quelle popolazioni che hanno subito il giogo criminale. Sono nove le cooperative di Libera Terra, un' altra è in fase di costituzione a Trapani, con oltre 1200 ettari di terreno complessivi coltivati che si estendono su oltre 30 comuni. Piu' di 70 i prodotti: si va dalla pasta al vino, dai legumi trasformati e secchi, alle conserve, ai dolci. Le cooperative Libera Terra  hanno dato lavoro ad oltre 140 persone, più del 30% delle quali svantaggiate, che diventano circa mille grazie all'indotto lavorativo della produzione, con un fatturato per l'anno 2013 di circa 5,5 milioni di euro. Le confezioni regalo di Libera insieme alle altre proposte natalizie si possono trovare presso le Botteghe dei sapori e dei Saperi o possono
essere acquistate direttamente sul sito www.ilnataledilibera.it. Libera, infine, sostiene un progetto regionale sviluppato in Campania, 'Il pacco alla camorra', promosso dal consorzio di cooperative Nco (Nuovo commercio organizzato) e dal 'Comitato don Diana', con i prodotti che vengono dai terreni confiscati ai clan e dalle imprese che aderiscono all'iniziativa. 

Caricamento commenti

Commenta la notizia