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Cliniche private contro il piano sanità: nel nostro settore tagli già fatti

Le case di cura hanno speso 140 milioni per adeguarsi ai requisiti previsti dalla legge, gli altri no

PALERMO. Accusa l’assessore Borsellino di fornire cifre inesatte, rivendica gli sforzi fatti dai privati e segnala invece i ritardi della sanità pubblica: Barbara Cittadini, presidente dell’Aiop, boccia il piano con cui la Regione sta riscrivendo la geografia dei posti letto.
Per l’Aiop il privato ha già fatto la sua parte. E per questo motivo sarà braccio di ferro su ogni proposta di chiusura di posti letto nelle cliniche, a cominciare da quelli per acuti: «Come si evince dai dati del ministero - segnala la Cittadini - non vi è alcuna necessità di operare riduzioni perchè la Sicilia fra il 2009 e il 2012 ha già ridotto del 13% i posti letto per acuti adeguandosi agli standard nazionali». E il confronto sarà serrato anche sulla trasformazione di parte degli attuali posti letto per acuti in post-acuti: «Degli attuali 1.816 posti letto per lungodegenza e riabilitazione già attivati in Sicilia - sottolinea la Cittadini - ben 871 appartengono al sistema privato accreditato e derivano dalla riconversione dei posti letto per acuti effettuata nel 2010 rispettando il piano di rientro dal deficit».
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