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Gela, documentario sul caporale Contrafatto «Racconterà l’esperienza in Afghanistan»

GELA. C’è anche il caporale maggiore scelto, Monica Graziana Contrafatto, tra i protagonisti del docufilm “Reduci” dedicato ai militari che hanno riportato ferite, anche permanenti, durante la missione dell’esercito militare in Afghanistan. Il militare gelese è in cura presso il centro protesi dell’ospedale Inail di Budrio. Sta effettuando un periodo di rieducazione a seguito dello scontro a fuoco che le è costato l’amputazione del piede destro. Era il 24 marzo 2012, quando la base “Foward observation” fu presa di mira a colpi di mortaio. Altri militari, oltre al caporale maggiore gelese, rimasero feriti. Sette di loro e Monica Contrafatto sono stati scelti come testimonial del docufilm “Reduci”, realizzato da “Good day films” con il supporto dell’esercito italiano, e presentato da Sky. Il militare gelese da allora ha intrapreso una nuova vita con il costante supporto dell’esercito italiano. Cammina regolarmente grazie ad una protesti che ha imparato a usare con disinvoltura. Sul suo profilo Facebook ha pubblicato una foto in sella ad una motocicletta, con la protesi in primo piano. Sono queste le storie che il docufilm “Reduci” ha deciso di rendere pubbliche, usando nel racconto proprio i protagonisti. Militari che prima di oggi finivano nell’oblio. Il video si sofferma sulla “sofferenza, il coraggio, la forza, lo spirito di sacrificio degliuomini e delle donne che hanno indossato la divisa dell’esercito italiano di ritorno dall’Afghanistan, la quotidiana battaglia per superare le ferite fisiche e psicologiche e riprendersi la propria vita”. Il caporale maggiore Contrafatto è la prima volta che si racconta, dal giorno del terribile incidente in missione. Nel documentario si è lasciata riprendere durante i test di riabilitazione per l’uso della protesi. «Vorrei esprimere vicinanza e riconoscenza ai valorosi reduci, uomini e donne che con spirito di sacrificio, perseveranza e coraggio hanno aiutato il popolo afghano, dilaniato da anni di lotte, garantendo aiuti, stabilità e sicurezza – scrive in un messaggio il ministro della Difesa, Mario Mauro, che ha manifestato “sentita riconoscenza verso quanti hanno voluto questo lodevole e importante progetto, che ha il merito di raccontare, attraverso la voce dei diretti protagonisti, la missione in Afghanistan, la vita dei nostri soldati e la loro dedizione alla causa di pace».

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