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La medicina e la chirurgia telematica per garantire il diritto alla salute

MESSINA. Esiste in Italia un grande vuoto normativo relativo alle responsabilità del medico nell’utilizzo della telemedicina ma esiste anche un gap infrastrutturale che ci separa da paesi avanzati come gli Stati Uniti. E’ vero che negli States c’è un differente modello di sanità, ma è unico. Mentre il nostro sistema sanitario è in realtà frammentato in tanti piccoli sistemi regionali, che sono come delle isole in cui magari i cittadini si spostano alla ricerca dei centri di eccellenza, tanto che, ci sono realtà ospedaliere che eseguono la maggior parte delle prestazioni ad utenti di altre regioni. Alcune pratiche non sono ancora adottate se non sperimentalmente nella totalità del paese. Eppure lo scambio di informazioni in tempo reale tra le reti ospedaliere, il consulto per via telematica, le banche dati consultabili da ogni punto del territorio, l’assistenza domiciliare a distanza con i relativi controlli dei parametri vitali di un paziente dimesso da una struttura ospedaliera, se adoperati con professionalità, traghetterebbero l’Italia verso un altro sistema. Ma attenzione all’utilizzo della telemedicina che non attenua i profili di responsabilità di chi interviene su un paziente a distanza come ha dimostrato con un caso giudiziario il magistrato di Cassazione Gaetano Siscaro.
Ecco le luci e le ombre emerse durante il convegno “La medicina e la chirurgia telematica per garantire il diritto alla salute, innovazioni, opportunità ed ostacoli”, organizzato da Academia Res Publica, in collaborazione con la Sit, Società Italiana di Telemedicina e Sanità Elettronica, col patrocinio dell'Università di Catania, del Ministero della Salute e dell'Ordine degli Avvocati di Catania, nell’aula magna del Polo Bioscientifico di Catania. A confronto istituzioni, operatori e pazienti. Interessante la partecipazione di due ospiti stranieri: il Dr. Jonathan Linkous Direttore dell'American Telemedicine Association che, in videoconferenza dagli USA, ha illustrato l'esperienza statunitense che vede la telemedicina in prima linea anche nell’assistenza medica offerta ai detenuti e Lord James Gordon, membro della Camera dei Lords londinese, che ha tenuto una breve relazione su quanto applicato in Inghilterra.
Due le sessioni del Convegno, che si è concluso con una tavola rotonda in cui sono intervenuti i rappresentanti delle maggiori organizzazioni presenti sul territorio-
L'Avv. Rosa Anna Tremoglie nel discorso d'apertura ha salutato gli studenti intervenuti incoraggiandoli alla conoscenza dei propri diritti per poterli esercitare e per conoscerne i corrispondenti limiti, ad occuparsi della vita politica e delle res publicae di cui certamente fa parte la salute, il cui termine  deriva da una radice sanscrita che significa integrità e quindi salvezza. Ogni diritto, affinchè sia reso effettivo, attuale, abbisogna delle giuste leggi, partorite dal connubio tra sapienza giuridica e conoscenze tecnico-scientifiche. Realtà dunque osservata dagli operatori sul campo, medici e paramedici, ma anche economisti ed ingegneri informatici.
La Telemedicina, che coinvolge anche gli economisti per il risparmio di spesa che ne deriverebbe per lo Stato e le aziende private , necessita di un'appropriata legislazione che la renda effettivamente operabile. Ecco perchè il connubio tra giuristi e medici.
La prima sessione del convegno, è stata dedicata alla “Telemedicina nel contesto sanitario europeo”. La seconda sessione, ha avuto come argomento:”La formazione universitaria, la valorizzazione delle risorse umane, lo sviluppo di programma di Health Technology Assessment e Sicurezza informatica”. Gli studenti hanno sottolineato come a volte la stessa università non stia al passo con i tempi e come tutto si concluda con le classiche lezioni in aula.
Nelle due sessioni di lavori di lavori sono intervenuti i docenti universitari Placido Bramanti e Guglielmo Trovato, i medici specialisti Guerino Carnevale, Nicolò Di Giovanni e Francesco Gabbrielli, l’avvocato Chiara Rabbito e l’ingegnere Alessia Bramanti.
La tavola rotonda ha visto gli interventi di: Maria Linetti, Direttore generale della comunicazione del ministero della Salute, Giancarmine Russo, segretario generale della società italiana di telemedicina, Paolo Cantaro, direttore generale dell’Azienda sanitaria Cannizzaro di Catania, di Giuseppe Termini, commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Enna;i Luigi Giannazzo, coordinatore per il centro sud del Dedalus Group, Matteo Rossi, presidente di Tesi Home Care srl, Giuseppe Greco, segretario regionale di Cittadinanza Attiva e presidente della Consulta regionale della sanità, Gaetano Siscaro, magistrato di Cassazione, sostituto procuratore generale presso la corte d’appello di Catania, Giuseppe Chiara, professore associato di diritto costituzionale dell’Università di Catania.
Academia Res Publica porta avanti i principi liberali dello Stato di Diritto e la realizzazione delle libertà garantite dalla Costituzione Italiana favorendo il dibattito tra le opinioni contrapposte e lo studio delle esperienze straniere. E’ stata fondata da Rosa Anna Tremoglie, avvocato cassazionista e Giudice di Pace e da Michael Tremoglie, giornalista e scrittore statunitense ed intende fare della collaborazione internazionale uno strumento utile alla formazione degli studenti di ogni facoltà e di tutti coloro che ne condividano i principi.

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