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Formazione, stop ai contratti a termine

Alt anche ai Cocopro. L’assessorato: sì ai docenti esterni solo se hanno la partita Iva. Favorevoli i sindacati

PALERMO. Stop a contratti a termine e Cocopro negli enti di formazione professionale. La Regione è pronta a far partire i nuovi corsi ma nel decreto, che sarà pubblicato entro il 10 novembre, sarà inserita una clausola che impedisce ai gestori una delle pratiche più diffuse negli ultimi anni: fra le principali che hanno fatto lievitare il numero di dipendenti fino a 8.839.
La decisione è stata comunicata dall’assessore Nelli Scilabra ai sindacati. «Nasce dall’esigenza - spiega la dirigente Anna Rosa Corsello - di evitare che si creino rapporti di lavoro subordinato che nascondono un rapporto a tempo pieno e diano poi vita a vertenze». In pratica, come dimostra un capitolo del recente dossier sugli sprechi inviato dall’assessorato alla Procura etnea, sempre più spesso gli enti subiscono ricorsi da parte di dipendenti assunti con contratti a termine o atipici: perdendo questi ricorsi, i gestori dei corsi sono poi costretti ad assumere a tempo indeterminato. Il sospetto, nei casi degli enti finiti sotto inchiesta a Catania, è che alcuni ricorsi siano stati persi quasi volontariamente. «In ogni caso - aggiunge la Corsello - adesso arriva un decreto che impedisce ogni equivoco. Non si possono più fare contratti a termine e contratti da Cocopro perchè, soprattutto nel caso dei docenti, l’orario di lavoro e l’organizzazione imposta dal datore non sono compatibili con il carattere flessibile di questi contratti».
Il ricorso a queste forme contrattuali è diffusissimo: «Il numero di Cocopro e contratti a termine varia di anno in anno - precisa la Corsello -. Ci sono stati anni in cui ne abbiamo registrati anche più di tremila. In ogni caso si tratta di numeri elevatissimi». Va detto che in molti casi si tratta di contratti per una sola materia e dunque dal costo limitato. Gli enti, infatti, si sono sempre difesi sostenendo che il ricorso a contratti a termine o atipici è necessario quando si crea un corso innovativo per cui non si ha la disponibilità di docenti che insegnano le relative materie. Per fronteggiare questa obiezione l’assessorato guidato dalla Scilabra prevederà una deroga: «Si potrà chiamare in servizio un docente ma il rapporto da instaurare sarà di natura professionale da fatturare con partita Iva. Non si potrà creare rapporto di subordinazione».

I sindacati non sono contrari. Perchè in questa fase l’obiettivo è il riassorbimento degli esuberi provocati dai tagli ai finanziamenti e dalle espulsioni dal sistema degli enti finiti sotto indagine: «Abbiamo avuto garanzie - spiega Giuseppe Raimondi della Uil - che i vuoti che si creeranno in alcuni enti verranno coperti con gli esuberi del settore. Questa è la priorità e chiediamo anche che gli amministrativi siano riqualificati in modo da poter trovare nuova collocazione». La Cisl ieri ha diffuso un monitoraggio da cui si evince che gli esuberi del settore sarebbero 2.525. Ma il dato tiene conto anche dei 1.800 circa che lavoravano presso gli sportelli di orientamento professionale e che proprio in questi giorni stanno trovando posto (con contratto semestrale) al Ciapi di Priolo. Secondo la Scilabra gli esuberi reali sono «soltanto 384 e sono provocati dalla riduzione dei finanziamenti agli enti stabiliti nel corso della programmazione di giugno. Saranno tutti riassorbiti da altri enti oppure confluiranno al Ciapi per l’intero anno formativo». Nessuno dovrebbe restare senza posto. A questo scopo il decreto in pubblicazione il 10 novembre prevederà proprio una lista unica del personale in esubero a cui gli enti dovranno attingere ogni volta che avranno bisogno di personale.

Con queste premesse sta per partire il nuovo anno formativo. La Scilabra aveva stanziato 220 milioni, 66 in meno dell’anno formativo appena concluso. In realtà il decreto che sta prendendo forma finanzia circa 290 enti con quasi 190 milioni: una riduzione a cui si è arrivati dopo il taglio degli enti finiti sotto indagine e il trasferimento dei relativi corsi al Ciapi di Priolo.

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