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Moto Gp, Lorenzo davanti a Marquez in Giappone: si decide tutto all'ultima gara

Il pilota della Honda, a un appuntamento dalla fine del campionato, precede il connazionale della Yamaha di 13 punti. Solo sesto Valentino Rossi

MOTEGI. Jorge Lorenzo è riuscito nell'impresa di fermare Marquez anche in Giappone. Il campione del mondo in carica non ha sbagliato nulla nelle ultime due gare, mentre il suo rivale ha peccato di ingenuità. In Australia, il rientro nel giro sbagliato ha fatto capire che la macchina da guerra Honda-Marquez non è infallibile come sembrava. La presa di fiducia e la volontà di Lorenzo hanno fatto il resto. Le motivazioni del maiorchino sono aumentate ogni giorno in Giappone. Con il programma del week end continuamente stravolto a causa del maltempo, Lorenzo è rimasto calmo, trovando negli eventi solo possibilità che la sua esperienza sarebbe stata in grado di gestire, e così è stato. Ora, con la settima vittoria stagionale e il secondo posto del leader, il maiorchino si presenta all'ultimo appuntamento mondiale di Valencia con 13 punti da recuperare.  «Ho fatto un azzardo solo oggi - ha detto Lorenzo sceso dal podio - quello di scegliere la gomma morbida. Il mio obiettivo era scappare subito e con la mescola soffice, date le temperature, credevo che il rendimento sarebbe anche migliorato verso fine gara. Questo non è successo, ma sono riuscito a gestire tutti i giri. Sono in una forma fisica e mentale ottima. L'ho capito quando ho iniziato a girare in 1.46, mentre gli altri non riuscivano a fare il mio ritmo». Lorenzo ha spiazzato tutti sin dalla partenza, talmente perfetta da sembrare anticipata. Come già accaduto in Malesia, il maiorchino ha staccato la frizione nell'istante in cui i semafori si spegnevano, riuscendo poi a fare un primo giro da manuale.  Alle spalle di Lorenzo, anche Valentino Rossi aveva fatto una buona partenza. Il compagno di squadra del vincitore ha però sbagliato nella stessa curva per due giri di fila, andando largo e scivolando indietro. Rossi ha poi lottato per la sesta posizione, mentre avrebbe potuto guardare le spalle a Lorenzo, lasciato solo con le due Honda ufficiali ad inseguirlo. «Ho fatto una gran bella partenza - ha detto Rossi - ma quando sono arrivato alla curva 11 non ho avuto la necessaria potenza nei freni per impostare la curva, sono andato lungo e ho perso due posizioni. Nel giro successivo è accaduta la stessa cosa. È stato un mio errore perchè avrei dovuto ricordare di non avere abbastanza potenza in frenata in quel punto. Dopo questi problemi ho cercato di dare il massimo. Il mio ritmo non era male e ho pensato di poter arrivare quarto, ma non sarebbe comunque stato abbastanza per il podio».  Con Lorenzo lasciato da solo, i piloti della Honda hanno provato a prendere Lorenzo. Marquez avrebbe potuto chiudere la partita proprio a Motegi, gioiello che incorpora tre piste e un museo di proprietà della Honda, ma non è riuscito nell'impresa. «La scivolata di questa mattina in prova - ha detto Marquez - mi ha provocato un dolore tra spalla e schiena che mi dava abbastanza fastidio nei cambi di direzione. Ma anche senza questo problema non sarei riuscito a vincere. Per riprendere Lorenzo ho fatto un paio di errori e ho pensato solo a prendere i 20 punti del secondo posto». La resa dei conti dunque sarà a Valencia. Lorenzo e Marquez si presenteranno nella stessa situazione di Valentino Rossi e Nicky Hayden nel 2006. All'epoca Valentino arrivo all'ultima gara del mondiale con 13 punti di vantaggio su Hayden (come Marquez su Lorenzo), ma perse la gara per una caduta. Tra due settimane sapremo se la storia si ripeterà o cambierà. Quello che sarà certo, invece, è che comunque vadano le cose, i tre campioni del mondo di Moto2 (titolo assegnato a Pol Espargarò), Moto3 e MotoGp saranno tutti spagnoli.

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