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Formazione: finte controversie per fare assunzioni

PALERMO. Una pioggia di verbali di conciliazione. In apparenza cause di lavoro perse ma a una più attenta osservazione emerge il sospetto che gli enti finiti sotto inchiesta a Catania abbiano favorito quelle vertenze per aggirare lo stop alle assunzioni deciso dalla Regione, favorendo così parenti o amici di politici con il posto fisso o promozioni. Il dossier messo a punto all’assessorato alla Formazione, guidato da Nelli Scilabra, si sofferma sulle controversie giudiziarie andate in scena fra il 2009 e il 2010 all’Anfe di Catania, all’Iraps, all’Anfes e all’Isvirr.
Secondo il dirigente che firma il carteggio della Regione «trattasi di mera trasformazione di rapporti di lavoro da tempo determinato a indeterminato. In altri termini trattasi di presunte controversie di lavoro, in realtà simulate al fine di dare evidenza e fede pubblica a rapporti instaurati dopo il 31 dicembre 2008. Da quella data la giunta aveva deciso lo stop alle assunzioni e vietato il riconoscimento della relativa spesa». Per ogni dipendente degli enti la Regione paga lo stipendio interamente. È anche così che la spesa pubblica è lievitata negli anni fra i 300 e i 400 milioni.
Il dirigente che ha esaminato i documenti degli enti ha trovato «numerosi verbali di conciliazione tutti uguali». E alcuni di questi «riguardano passaggi di livello concernenti diversi nomi fra cui quelli di soggetti comunicati dalla magistratura per essere legati da vincoli di parentela e/o vicinanza a esponenti politici». Il dossier riporta le parole utilizzate in conferenza stampa da Giuseppe Gennaro, procuratore di Catania, per ribadire che per l’assunzione di queste persone «pare sussistere l’accusa di truffa perchè negli enti prendevano lo stipendio e insegnavano assai poco». E pure nel caso delle richieste di conciliazione l’assessorato ha trovato verbali tutti uguali: «Si riporta sempre la richiesta del dipendente di passare a un livello economico superiore avendo già svolto mansioni superiori. Il tutto passa attraverso la procedura di conciliazione dettata dall’articolo 410 del codice di procedura civile». Su promozioni e assunzioni l’assessorato ha svolto un controllo scoprendo che «una dipendente a tempo pieno di un ente ha ricevuto un incarico di natura autonoma presso un altro ente finanziato sempre con fondi pubblici».  Gia. Pi.

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