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«Il bullismo è la mafia che va a scuola» Parola del prefetto Carmine Valenti

CALTANISSETTA. La vera rivoluzione sul fronte dell’antibullismo è a Caltanissetta. Unica nel suo genere, in Italia, l’associazione «Io ho scelto», nata da una costola dell’associazione antiracket di Enzo Russo, conta già 4095 iscritti nelle prime otto scuole pilota dove il progetto si è rivelato un vero e proprio successo.
A presentare l’ambiziosa iniziativa, che mira a raggiungere i ventimila iscritti, coinvolgendo le scuole di tutta la provincia, all’auditorium del Liceo Scientifico «Alessandro Volta» il prefetto Carmine Valente, insieme allo scrittore Enzo Russo, il provveditore agli studi Antonio Gruttadauria e il preside del «Volta» Giuseppe Bruccheri.
«Il bullismo – ha dichiarato il prefetto Carmine Valente - è la mafia che va a scuola. Per combattere il bullismo non bastano le circolari che arrivano dall’alto. Ma bisogna coinvolgere i ragazzi partendo dal basso. Il progetto avviato con le prime otto scuole serve proprio a questo cioè a partire dai ragazzi che da soli si devono saper difendere, così come avviene per le associazioni antiracket».
All’interno dell’auditorium, oltre ai ragazzi delle scuole medie e superiori, anche il procuratore capo della Repubblica Sergio Lari, il questore Filippo Nicastro, il capitano dei carabinieri Domenico Dente, e diverse autorità militari e civili.
A spiegare nei dettagli il progetto lo scrittore Enzo Russo. «Sono il presidente – ha spiegato Russo - di un’associazione antiracket e abbiamo deciso di allargare questa iniziativa ad otto scuole pilota della provincia nissena fondando altrettanto associazioni antibullismo che sono strutturate esattamente come quelle antiracket. Classe per classe i ragazzi possono iscriversi, eleggono i rappresentante di classe, questi ultimi eleggono un presidente che dialogherà con il preside per qualunque episodio si sia verificato. Una volta al mese i ragazzi si incontrano e fanno il punto della situazione. Ogni trimestre mi mandano una email dove mi raccontano quello che avviene a scuola. Abbiamo già registrato dei cambiamenti di atmosfera molto importanti e alcuni casi sono stati ovviamente perseguiti. Ho detto ai ragazzi che non devono assolutamente iscriversi all’associazione se non sono disposti a testimoniare. In questo senso stiamo facendo una vera e propria rivoluzione».

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