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Caltanissetta, è in arrivo il museo per le Vare

CALTANISSETTA. Il Museo delle Vare aprirà i battenti l'anno prossimo, forse a conclusione dei riti pasquali 2014. I locali, già pronti da tempo, sono stati consegnati ufficialmente alla Soprintendenza lo scorso 16 settembre e da quel momento è partito un iter burocratico dai tempi non brevi. «Prima di chiamarlo museo - ha dichiarato il Soprintendente Salvatore Gueli - occorre intanto portare le Vare in quel posto, poi bisogna fare altre cose e solo allora si potrà chiamare veramente museo.


Prima però bisognerà tastare ulteriormente la disponibilità di proprietari e detentori a trasferire i gruppi all'ex Gil. Il 12 luglio abbiamo registrato un'ampia e significativa apertura che fa ben sperare. È chiaro comunque che una simile struttura costata un milione e centomila euro non potrà restare vuota». A breve la Soprintendenza farà partire lettere di convocazione per una riunione (già rinviata una prima volta) per mettere nero su bianco sul trasferimento delle opere dei Biangardi.


Resta da superare lo scoglio di un preliminare d'intesa sul quale si gioca l'intera partita. Quello firmato quattro anni fa fra proprietari e l'allora soprintendente Rosalba Panvini non è stato mai ratificato dall'assessorato regionale ai beni culturali e la Soprintendenza vorrebbe riscriverlo. I detentori, però, puntano i piedi e vogliono precise garanzie sul mantenimento della proprietà.


«Noi come ufficio - ha spiegato il Soprintendente - intendiamo solo esercitare la tutela e la valorizzazione dei beni. Null'altro». Del museo delle Vare in città si è cominciato a parlare un decennio orsono quando si è palesata la necessità di dare una degna collocazione a questi capolavori e renderli fruibili tutto l'anno. La soluzione (scartata, fra le tante, quella che era stata indicata nell'ex convento di Santa Maria degli Angeli) è stata individuata nell'ex museo archeologico trasferito a sua volta a Santo Spirito.


La ristrutturazione ha comportato quattro anni di lavoro (in mezzo uno stop di oltre sedici mesi) e una spesa inizialmente fissata in 450mila euro poi lievitata ad oltre un milione. Il museo vero e proprio misura complessivamente quattrocento metri quadrati ed è dotato di sofisticati sistemi di sicurezza e di ventilazione. Rispetto a prima il portone d'ingresso è stato allargato (4,50 metri di larghezza per 5,60 di altezza) per facilitare il passagio dei gruppi statuari.

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