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Abusi sessuali su «lucciola», commerciante di Caltanissetta finisce nei guai

L’ambulante avrebbe pure fatto irruzione in casa di lei minacciandola di darle fuoco

CALTANISSETTA. Non è alla sola violenza sessuale su una «lucciola» che si sarebbe fermato. No. Avrebbe pure fatto irruzione in casa sua minacciandola di darle fuoco insieme all’abitazione. A macchiarsi di questi episodi, secondo la tesi della procura, è stato un commerciante ora chiamato sul banco degli imputati. È il quarantacinquenne Francesco Fiandaca (assistito dall'avvocato Maria Francesca Assennato) a carico del quale sono stati ipotizzati i reati di violenza sessuale, violenza privata ed ingiurie. Tutti episodi che si sarebbero consumati ai danni di una prostituta, T.L., che però avrebbe scelto di non costituirsi parte civile nei confronti dell'ambulante. La vicenda, che s'è sviluppata in più fasi, è compresa nell'arco di tempo che va dalla fine del 2009 all'inizio dell'anno successivo. Tutto sarebbe concentrato in quei pochi mesi. Sullo sfondo una relazione sentimentale che per un po' di tempo avrebbe legato i due. Ma che poi sarebbe finita male. Malissimo. Fin quando un giorno, al culmine di una situazione ormai logora, lui non avrebbe abusato della donna. Ma non si sarebbe limitato a questo. No, quella violenza non sarebbe rimasto un fatto isolato. Perché qualche tempo dopo - secondo la tesi accusatoria - il commerciante s'è presentato in casa di lei. E con le maniere forti sarebbe riuscito ad entrare nell’appartamento. S'è presentato lì stringendo tra le mani una bottiglia di benzina - è quanto lei ha riferito agli inquirenti - andando poi su tutte le furie. Fino a minacciarla di volerle dare fuoco. A lei ma anche alla sua abitazione. Episodio, questo, che avrebbe registrato una microspia piazzata dagli investigatori in casa della donna, dopo che lei aveva presentato una prima denuncia contro l'uomo. VIF

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