BRUXELLES. Nell'epoca in cui tutti i bambini sono ormai dei 'nativi digitalì, nelle scuole europee tra il 50 e l'80% di loro non usa nè ha mai usato tecnologie digitali per imparare nè sviluppato quelle competenze che saranno loro necessarie in futuro. Per questo l'Ue ha deciso di correre ai ripari e ha lanciato un nuovo Piano d'azione, ribattezzato 'Opening up education', per incentivare l'innovazione e le competenze digitali nelle scuole e anche nelle università, in modo da formare in modo adeguato le nuove leve a quelle capacità che da qui al 2020 saranno necessarie nel 90% dei posti lavoro. In Italia, che occupa la parte medio-bassa della classifica, in quarta elementare solo 26% dei bambini utilizza le Tic in oltre il 25% delle lezioni. Mai così male, però, come il Lussemburgo o il Belgio, dove le nuove tecnologie sono usate in modo costante rispettivamente solo dal 6% e dal 13% dei bambini. Sembra irraggiungibile il 75% dell'Irlanda, prima della classe, come il 65% e il 61% rispettivamente di Malta e Cipro, e addirittura il 58% della Turchia. Bruxelles, tramite i fondi di Erasmus+ e Horizon 2020, intende quindi mettere a disposizione di istituti, insegnanti e alunni le risorse necessarie per innovare i metodi di insegnamento e apprendimento, con risorse educative online, infrastrutture a partire dalla banda larga, cooperazione tra le diverse realtà educative e affrontando il problema del copyright. E anche sostenendo le università a sviluppare i cosiddetti Mooc (Massive Open Online Courses, ovvero corsi online aperti e di massa), che consentono l'accesso all'istruzione in qualsiasi luogo e momento e con qualsiasi dispositivo. Ormai, infatti, «non è sufficiente capire come utilizzare un'applicazione o programma, abbiamo bisogno di giovani che siano in grado di creare i propri programmi», ha sottolineato la commissaria Ue all'educazione Androulla Vassiliou. «Il mio sogno - ha aggiunto la collega all'agenda digitale Neelie Kroes - è avere solo aule digitali entro il 2020» perchè «l'istruzione deve rimanere in contatto con la realtà, non può costituire un universo parallelo». Primo passo, la messa online di 'Open Education Europà, un portale (www.openeducationeuropa.eu) dove sono disponibili gratuitamente risorse educative in tutte le lingue. È previsto invece per inizio 2015 il lancio di Epale, la piattaforma elettronica per l'apprendimento degli adulti in Europa.
Scuola, Ue lancia piano d'azione per incentivare competenze digitali
50-80% bambini mai usato Tic in classe, Italia indietro
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