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Truffa dello specchietto a Delia, due denunce Scoperti dopo aver compiuto un furto

DELIA. La «banda della Punto verde», specializzata nella truffa dello specchietto, è caduta in trappola dopo un furto. Già perché i due, oltre al vizietto dell’imbroglio, si sarebbero rivelati anche ladri. Di frutta in particolare. Ed è proprio attraverso un furto che hanno messo a segno in campagna che un ventenne, L.S., e una donna di 40 anni, L.C., originari di Canicattì, sono stati scoperti. Perché mentre rubavano pesche qualcuno ha avvisato i militari di Delia che, poco dopo, hanno bloccato una Fiat Punto di colore verde con i due a bordo: era la stessa auto segnalata nella zona del furto.


E nel baule posteriore dell’utilitaria sono stati rinvenuti oltre 50 chili di pesche, le stesse appena rubate e poi sistemate in una cassetta di legno e dentro una borsa. Ma i guai maggiori, per loro, sono maturati proprio nel momento in cui la pattuglia li ha intercettati dopo il furto di frutta. Perché in quel frangente il ragazzo e la donna stavano discutendo con un uomo che stava consegnando loro un bel po’ d’uva.


Quello sarebbe stato il risarcimento chiesto dai due sospetti imbroglioni, dopo che avevano simulato con il malcapitato di turno la rottura del specchietto retrovisore laterale. La coppia ha chiesto 100 euro, ma l’altro s’è rifiutato di pagare e, in cambio, stava consegnando loro un po’ d’uva. Un copione - hanno presto intuito i carabinieri - simile a molti altri episodi analoghi che si sono registrati negli ultimi giorni. Sono almeno una decina le denunce già presentate ai carabinieri. E tutti hanno riferito che l’auto che ha subìto la presunta rottura dello specchietto è una Fiat Punto di colore verde con a bordo un giovane e una donna.


Il sistema è quello ormai largamente collaudato. I due prendevano di mira un facile bersaglio - perlopiù anziani, ma in un’occasione anche suore - e non appena l’auto della vittima di turno passava accanto alla loro, questi lanciavano un sasso o sfregavano una chiave sulla carrozzeria per simulare il contatto tra i due mezzi. A quel punto chiedevano soldi, da 25 a 100 euro, dissuadendo la controparte a ricorrere all’assicurazione.
I due sono stati denunciati per truffa (dello specchietto) e furto aggravato (di frutta) in concorso.

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