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Suona la campanella

aule affollate all’inverosimile in molti istituti.Comincia già a serpeggiare il malessere. Domani un sit-in degli alunni del Liceo Classico

CALTANISSETTA. Primo suono della campanella ieri mattina per i ragazzi nisseni molti dei quali, al loro primo anno di superiori, si sono trovati all’interno di classi super affollate. La vera emergenza dell’anno scolastico appena iniziato, infatti, è rappresentata dalle cosiddette “classi pollaio”. Picchi anche di 33 alunni in alcune classi come all’interno del Liceo Classico fanno esplodere un fenomeno fino a qualche tempo fa sconosciuto. La musica, con il taglio di cattedre e la soppressione di classi, è decisamente cambiata. Comincia già a serpeggiare il malessere e la prima scuola a scendere in strada con un sit-in di protesta, annunciato per domani mattina davanti alla sede dell’ufficio scolastico provinciale, sarà proprio il liceo classico “Ruggero Settimo”. «Purtroppo – dichiara il dirigente scolastico Vito Parisi – nonostante le nostre richieste e l’aumento del numero di alunni, che quest’anno sono 931, sono state soppresse due classi, una prima e una seconda del classico. E così in alcune aule tocchiamo picchi anche di 33 studenti. La media prevista per la nostra scuola si attesta sui 22 e noi, con una media di 28 studenti a classe (tra classico e linguistico) superiamo notevolmente il limite. In una scuola come il liceo classico dove la frequenza è persistente fino alla fine e dove la volontà dei ragazzi è quella di raggiungere livelli medio alti capirete bene che questa è una grossa difficoltà. Dunque abbiamo organizzato questo sit-in per domani mattina alle 10.30 sperando di riuscire ad ottenere condizioni più favorevoli per i nostri studenti. Per il resto, per fortuna, non abbiamo grosse difficoltà visto che tutte le classi sono coperte con docenti titolari e abbiamo una sola supplenza di spagnolo». Più fortunati invece gli studenti del Liceo Scientifico dove, a fronte di un incremento degli alunni di 30 unità (gli iscritti quest’anno sono 780) è stata allestita una classe in più. Accorpamenti di classi invece alle scuole elementari dove sono presenti (ad esempio alla Palmintelli) anche aule con più di trenta alunni con tutte le difficoltà che spettano agli insegnanti a dover gestire, da soli, bimbi ai loro primi anni di scuola. Pare che, al contrario, nella vicina San Cataldo, la situazione sarebbe ottimale con picchi massimi di 29 alunni a classe che è il limite stimato dal ministero dell’Istruzione. «Quello delle classi pollaio – dichiara il segretario generale della Flc-Cgil, Alberto Musca - è un problema diventato per il Ministero di routine. Nonostante tutte le proteste a Roma non vogliono assolutamente adeguarsi in quanto i tagli sono quelli e non vogliono fare altro. A Mazzarino è il caso più eclatante con classi di oltre 40 alunni mentre a Caltanissetta la situazione più grave è al Liceo Classico. Questo succede perché al ministero fanno conteggi puramente numerici senza tener conto delle differenze tra indirizzi diversi (classico o linguistico). Il sit-in è sicuramente uno strumento per dare un segnale di presenza e sensibilizzare l’opinione pubblica, perché non si possono accettare queste condizioni passivamente e con rassegnazione. Ma bisogna fare pressioni anche a livello politico. E’ possibile che si debba solo penalizzare le scuole? Le conseguenze delle classi pollaio vanno dalla sicurezza alla limitazione del diritto allo studio dei ragazzi che così non riusciranno ad apprendere bene». 

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