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I vertici del Pd blindano Bianchi Ma la polemica non si ferma

Il turnover in giunta viene congelato dopo l’alt di Fassina all’eventuale sostituzione dell’assessore. Crocetta: no a un rimpasto generalizzato. Lupo: serve un rapporto forte con il presidente

PALERMO. In un lunghissimo faccia a faccia con il segretario e il capogruppo all’Ars Crocetta ha stoppato, o almeno congelato, il rimpasto chiesto dal Pd. Nelle stesse ore in cui da Roma il sottosegretario all’Economia, Stefano Fassina, ha blindato la posizione dell’assessore al Bilancio Luca Bianchi limitando i margini di manovra dei leader siciliani.
Se rimpasto sarà, bisognerà ancora trattare. È l’esito del vertice iniziato alle 16,30 e andato avanti fin quasi alle 21.
E Antonello Cracolici resta in pressing su Rosario Crocetta. L’ex capogruppo ribadisce la richiesta di una modifica alla giunta: «Il Pd ha vinto le elezioni ma non governa, a livello nazionale ma anche in Sicilia. Siamo dentro un dibattito surreale, sembra che siamo ospiti indesiderati nel governo regionale. Ciò produce smarrimento nel partito».



CROCETTA, PD OSPITE? IO FACCIO PARTE DEI PARTITO. ''Mentre la realtà ci chiede di essere tutti quanti più responsabili, di costruire un nuovo rapporto tra partiti e cittadini, c'e' chi pensa ancora che essere dirigente di un partito significa solo rappresentare una parte. Solo che nel nostro paese nessuna delle parti è maggioranza ed è costretta a ragionare con gli altri; ma i partiti al loro interno hanno più parti, aree, sensibilità culturali e, ogni parte, pretende sempre di avere la verità. L'ultima di stamane è che io tratterei il Pd come un ospite. E io di quale partito faccio parte? Che titolarità hanno altri dirigenti del Pd a sentirsi più dirigenti e più rappresentativi di me?''. Lo dice nel suo ''Pizzino'' il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. ''Sicuramente ce l'hanno il capogruppo, il segretario, ma non penso che un qualsiasi dirigente possa ergersi a rappresentare un partito. E' un gioco surreale, con il quale si vuole continuare a dettare, in maniera fittizia, l'agenda delle istituzioni - aggiunge - portando avanti la guerra da ultimi giapponesi. Solo che io sono un uomo di pace e delle istituzioni e le rappresento legittimamente. Sono anche anche un uomo di partito, leale, ma credo che oggi il modo di fare politica sia diverso rispetto all'800. Il partito dialoga con la società e con essa si confronta: è il nuovo patriottismo che abbandona le armi''.
"Vivo in una situazione caotica, sono stato eletto dal popolo ma da 9 mesi il mio partito vuole rimpastare il governo. I partiti non capiscono che le istituzioni sono un'altra cosa". Lo ha detto il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, alla trasmissione "L'aria che tira" su La7, riferendosi al confronto in corso il Pd che chiede nuovi innesti nel giunta regionale.

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