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Sorelle nella vita e in passerella Due nuovi progetti nati in Sicilia

Elena e Beatrice Vanni d’Archirafi hanno creato la collezione «Emily Middleton», che sarà presentata ad ottobre e dedicata al sabato delle liceali

PALERMO. Solo l’adolescenza, che non porta il peso del mondo sulle spalle, può spingere ad inseguire oggi i propri sogni, nonostante l’ormai onnipresente crisi economica. Tutto ciò diventa più facile e divertente se si ha a fianco l’alleato per eccellenza da che si sta al mondo: la propria sorella. È il caso di due nuovi progetti, nati in Sicilia, che si presentano con tratti di originalità ed interesse e che hanno in comune sorelle che scelgono di fare moda insieme.
Richiama la principessa Kate d’Inghilterra, ma è un omaggio alla quadrisnonna, Emily Middleton, il nome scelto per il neonato marchio delle sorelle Elena e Beatrice Vanni d’Archirafi, adolescenti dal sangue blu che hanno ideato capi per le uscite del sabato pomeriggio e sera, mamma e papà permettendo. «Eravamo piccolissime e già passavamo pomeriggi interi a confezionare abiti per le nostre bambole – racconta Elena, 16 anni – poi, una sera di qualche mese fa, durante una discussione tra me, mia madre e mia sorella, ha preso forma quest’idea. Il problema che ci siamo poste, in questo momento di forte crisi, è quello di riuscire a creare una linea per teenagers, che sia abbordabile economicamente. Per rispondere al tormentone ”Cosa metterò oggi pomeriggio o stasera?”, perché ogni ragazza vuole essere carina ed avere la possibilità di indossare un capo che la valorizzi e che, magari, non abbia già utilizzato nelle venti uscite precedenti».
Da qui l’idea di una collezione dedicata al sabato delle liceali. Sulla scelta del nome della griffe, che sarà lanciata alla fine ottobre e sarà in vendita da CVC 23, in via Gaetano Daita, a Palermo, è la più piccola, Beatrice, di 14 anni, a spiegare: «Emily Middleton è la nostra quadrisnonna. Cinque generazioni di donne ci separano, tutte diversissime nel carattere ma unite da uno spirito d’indipendenza e libertà che ci è stato tramandato. Emily si trasferì a Palermo dalla lontana Inghilterra, circa 150 anni fa. Era una ragazza intraprendente e ben consapevole della propria volontà, nonostante i tempi non fossero esattamente propizi. È il suo spirito che vogliamo trasmettere nella nostra collezione».
A sorvegliare che non sia sacrificato lo studio, sono iscritte al secondo e al quarto anno del liceo classico Garibaldi, ci penserà mamma Giuseppina Leone: «Le sostengo ma il mio gusto trova poco spazio. Quando, qualche volta infatti, storco il naso per i colori scelti o per gli abiti eccessivamente corti, fanno comunque di testa loro. Non ritengo precoce la loro iniziativa - aggiunge -, anzi mi piace che le mie figlie, fin da piccole, siano già al lavoro, sfatando il mito della pigrizia dei gattopardi siciliani».
Si chiama invece Bakarà, la linea di borse delle sorelle Federica e Roberta Garofalo, come il cristallo «e come il gioco, perché è con questo spirito che è nata, solo sei mesi fa, la nostra iniziativa - racconta la ventiseienne Federica -. Quando mia sorella, di soli sedici anni, mi ha raggiunto nell’azienda dove lavoro, l’Aikon di papà Elio e di Gaetano Madonna. Produciamo merchandising, e quando Roberta ha visto un particolare tessuto destinato a dei gadget ha deciso che dovevamo trasformarlo in una borsa». Il giovane marchio è già ben noto alle fashion blogger di tutta Italia grazie anche alla Bubbly bag, il pezzo icona della collezione, dall’originale forma circolare, quasi un tamburo, con borchie, manici intrecciati nello stesso tessuto «suede» e la griffe è ricamata su ogni pezzo, corredato da pochette interna, estraibile.
Come per le it-bag, quelle per intenderci che diventano mito, le cerniere si chiudono con un ciondolo personalizzato, che rappresenta la «B» di Bakarà, in plexiglass come il cristallo, ma che nasconde anche le iniziali delle sorelle ed il numero 4, il mese di aprile, in cui sono nate entrambe.

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