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Formazione, la Regione taglia i dipendenti

Il piano per ridurre il personale: previsti prepensionamenti ed esodi incentivati. Il giallo degli esclusi dall’albo dei lavoratori

PALERMO. Esodi incentivati e prepensionamenti, la Regione prova a ridurre il personale impiegato dagli enti di formazione. Lo ha comunicato l’assessore Nelli Scilabra in un incontro convocato lunedì a tarda sera per discutere del futuro dei dipendenti degli enti espulsi dal sistema pubblico e allargatosi a tutte le emergenze scoppiate negli ultimi mesi. La Scilabra - hanno riferito Cgil, Cisl e Uil - ha illustrato un piano che punta a impiegare parte dei 45 milioni stanziati all’interno del Piano giovani. Con questa somma il governo proverà innanzitutto a ridurre il personale in vista di una riforma più ampia - annunciata da Crocetta la settimana scorsa - che prevederà una formazione senza enti gestori dei corsi ma affidata a un’agenzia regionale che organizzerà la lezioni e l’impiego di docenti e personale amministrativo.
«In vista di questa riforma - spiega Lucio Guarino, capo dello staff dell’assessore Scilabra - stiamo mettendo a punto un albo che include i nominativi di tutte le persone oggi impiegate nei corsi di formazione professionale». I dati, ancora provvisori, sono stati comunicati dagli enti. Sono stati inseriti solo i lavoratori assunti prima del 31 dicembre 2008. E sono venute fuori le prime sorprese, gli addetti che gli enti hanno chiesto di inserire sarebbero molti meno di quanto ipotizzato fino a oggi: «Il numero delle istanze istruite - aggiunge Guarino - si ferma a 7.600, di cui 7.322 ammesse. Non tutti hanno un contratto full time. Gli altri si occupano di corsi di poche ore». È l’effetto, precisano i sindacati, delle recenti riduzioni dei finanziamenti e della chiusura di molti enti: circostanze che hanno provocato licenziamenti e mancati rinnovi di contratti a tempo determinato o atipici. Ma dall’elenco ufficiale sarebbero stati esclusi molti lavoratori dell’Enfap di Enna che invece reclamano la legittimità del loro impiego: «Le cifre dell’albo sono solo provvisorie - spiega Guarino - ci sono due settimane per verificarle e renderle ufficiali o correggere gli errori».

Proroga impossibile
Nei 7.321 non sono compresi i 1.800 dipendenti degli sportelli multifunzionali e di orientamento, il cui impiego scade a fine mese senza possibilità di proroga: si tratta di personale formalmente negli organici degli enti e il rischio è che anche questi 1.800 diventino esuberi. Quando l’albo verrà pubblicato, scatterà la ricerca di quanti hanno i requisiti per il prepensionamento: «Non abbiamo ancora un’idea chiara di quanti hanno maturato i requisiti - precisano in assessorato - ma potrebbe trattarsi di numeri elevati». La voce circolata al termine dell’incontro è che potrebbero essere in mille a lasciare le aule degli enti. Anche se un vecchio monitoraggio dell’assessorato aveva individuato appena un centinaio di prepensionabili. «Per questo motivo - spiega Giuseppe Raimondi della Uil - l’assessorato ha chiesto la collaborazione di sindacati ed enti. Bisogna ricostruire le situazioni contributive dei dipendenti e valutare quanti sono disponibili ad andare via. Perchè, va ricordato, si tratta sempre di una scelta personale e non obbligatoria».

Fondi per i corsi permanenti
Nel corso della riunione la Scilabra ha dato la propria disponibilità a rifinanziare, almeno in parte, i corsi della cosiddetta formazione permanente: quelli destinati a chi ha già un lavoro e deve essere riqualificato. Nel 2012 per questi corsi sono stati investiti circa 10 milioni: «Adesso non dovremmo andare oltre i 6 o 7» precisa Guarino. Si verificherebbe così un taglio corrispondente in percentuale a quello che ha già colpito i corsi principali (il cui costo è sceso da 282 a circa 230 milioni).
Non è stata ancora definita la questione dei contratti che saranno fatti dal Ciapi di Priolo ai dipendenti di Ial, Ancol, Lumen, Aram e Aiprig (gli enti a cui è stato tolto il finanziamento). Se ne riparlerà nella prossima riunione. «Si è discusso di temi certamente importanti ma non di quello centrale, cioè la riforma del sistema - commenta Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Cgil - Finora Crocetta ha dato solo anticipazioni alla stampa».

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