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Cooperative edili, costruzioni al palo: mancano i soldi

CALTANISSETTA. Dalla seconda commissione consiliare permanente, presieduta dal consigliere Antonio Favata, fanno sapere che la stessa non può entrare nel merito della realizzazione degli alloggi da parte delle cooperative, ma che il compito della commissione è solo di tipo amministrativo, nel senso che si limita soltanto al rinnovo della convenzione scaduta. Un atto cioè esclusivamente di tipo amministrativo che esula dagli altri provvedimenti che riguardano il fido che le banche potranno concedere o i decreti di finanziamento alle cooperative da parte della Regione.
Si tratta quindi soltanto di un rinnovo della eventuale concessione scaduta e che a suo tempo era stata concessa dal consiglio comunale. Da parte sua la commissione presidente Favata, componenti i consiglieri comunali Angelo Scalia, Vito Margherita, Felice Dierna, Michelangelo Lovetere, Alfredo Fiaccabrino, Calogero Bellavia, Riccardo Rizza, Massimiliano Turco, Lorenzo Tricoli e Sergio Averna, ha già ultimato l'esame delle richieste che riguardano l'approvazione di provvedimenti concessori a favore di cooperative edilizie che non ancora avviato i programmi costruttivi entro i termini di legge sulla base anche delle relazioni che erano state richieste ai funzionari dell'ufficio tecnico.
Allo stato attuale, secondo una ricognizione dell'ufficio tecnico del Comune, molte cooperative edilizie non hanno ancora iniziato i programmi costruttivi. Il mancato avvio dei lavori sono da ricollegare sostanzialmente alla mancanza di liquidità da parte delle cooperative per il mancato credito da parte delle banche o a causa della rinuncia di alcuni soci di cooperative.
Ci sono poi le cosiddette cooperative fantasma; quelle cioè a caccia di finanziamenti da parte della Regione, ma con soci praticamente inesistenti o quasi. Il mancato inizio dei lavori per l'avvio dei programmi costruttivi aveva portato alla decadenza del beneficio delle concessioni edilizie che sono state rinnovata dalla commissione. Resta da vedere se i titolari delle cooperative saranno nelle condizioni di avviare i lavori con le banche che hanno ristretto il credito e che non riconoscono quattrini anche a fronte di un decreto di finanziamento emesso dalla Regione.

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