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Stampante 3D «casalinga»: al via la rivoluzione nel design

Un qualsiasi oggetto disegnato sul proprio computer può prendere forma realmente davanti ai propri occhi e in pochi istanti attraverso questo sistema

PALERMO. Designer, architetti, artigiani, ma anche comunissimi utilizzatori di pc adesso hanno a disposizione uno strumento tecnologico che faciliterà enormemente il loro lavoro. A guardare la stampante 3D casalinga in funzione si stenta a credere che l'oggetto disegnato sul computer possa prendere forma realmente davanti ai propri occhi; in pochi minuti nascono dal nulla prodotti in plastica di qualunque foggia.

Merito della tecnologia, sviluppata in modalità open source, che ha permesso a molte aziende, soprattutto start-up, di immettere sul mercato diverse stampanti 3D, dalle dimensioni compatte e dai costi contenuti che vanno da 500 a 3.000 euro.

Permettono di stampare prodotti di circa 25 centimetri per lato, seguendo il principio additivo, come ci spiega Demetrio Siragusa, del FabLab Palermo, dove da qualche giorno è attivo il primo service di prototipazione rapida: «Queste stampanti lavorano rilasciando il materiale su strati: un filamento di polimeri plastici è srotolato da una spirale che fornisce il materiale da un ugello di estrusione riscaldato, in modo da poter sciogliere la plastica in uscita. L'ugello si sposta sia in direzione orizzontale che verticale ed è controllato da un software che converte l'immagine tridimensionale dell'oggetto da riprodurre in movimenti che, strato su strato, danno forma al prodotto».

Una soluzione che apre le porte ad applicazioni infinite. La californiana Made in Space ad esempio, con la Nasa, spedirà sulla stazione spaziale orbitante ISS un modello che lavora senza gravità, per produrre a bordo eventuali pezzi di ricambio. In medicina invece sono utilizzate per creare protesi modellate secondo le caratteristiche del paziente da sottoporre ad intervento.
Ma la tecnologia, si sa, è sempre in corsa e già sono nati i modelli tutto in uno, che permettono anche di effettuare la scansione 3D di un oggetto, per riprodurlo fedelmente e stamparlo o addirittura inviarlo via mail. Come consente di fare FABtotum, il dispositivo ideato da due italiani, vincitore del concorso per l'innovazione aperto a tutta Europa e promosso dalla Fondazione Politecnico di Milano.

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