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La Sicilia regione più lenta a spendere i fondi, il 2012 l'anno nero

 PALERMO. La Regione siciliana ha sempre più difficoltà a spendere i fondi pubblici. Rispetto agli ultimi  quattro anni, il 2012 è stato l'anno peggiore e la cassa è risultata sotto stress. A rivelarlo sono i dati dell'ufficio  statistica del dipartimento Economia della Regione, pubblicati  nella relazione sullo stato dell'economia in Sicilia nel 2012.    


La capacità di spesa (rapporto tra pagamenti e massa  spendibile) risulta in peggioramento per quanto riguarda la  spesa corrente, con il dato che varia dal 77,3 per cento del  2011 al 68,1 per cento dell'anno scorso. Si tratta della  performance più bassa dal 2008 a oggi. Lieve segnale positivo  invece per la spesa in conto capitale, un punto in più dell'anno  precedente (dal 17,3 al 18,3 per cento), anche se i valori si  mantengono bassi.      Ma il dato torna negativo quando si va ad analizzare la  velocità di cassa della spesa corrente, cioè il rapporto tra  pagamenti complessivi e somma dei residui passivi iniziali e  impegni): nel 2012 l'indice è sceso sotto la soglia psicologica  del 40 per cento (livello mantenuto dal 2008 a oggi)  attestandosi al 35,8 per cento, rispetto al 40,1 per cento del  2001.


Questo dato, si legge nella relazione dell'ufficio  statistica, guidato da Giuseppe Nobile, «conferma le tensioni  che interessano la cassa regionale». A dimostrazione del  periodo di difficoltà c'è un altro elemento: l'indice di  economia, cioè il rapporto tra economie di spesa e stanziamenti  definitivi di competenza. In questo caso, la relazione registra  alti valori in tutti gli anni (dal 2008 a a oggi) per le spese  in conto capitale, con un lieve calo nel 2012 (67 per cento  contro il 74,5 per cento del 2011): «tale indice - spiegano gli  esperti del dipartimento Economia - misura la incapacità di  utilizzo delle risorse disponibili e quindi un suo aumento  connota maggiore incapacità». 

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