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Regione, dirigenti lumaca: multe in arrivo

La giunta vara un disegno di legge sull’efficienza e chi sbaglia perderà fino a 23 mila euro di bonus

PALERMO. Sanzioni per i dirigenti degli uffici che ritarderanno o negheranno il completamento di procedimenti amministrativi, risarcimento a vantaggio degli utenti danneggiati, premi per le amministrazioni che risulteranno più efficienti. La giunta ha approvato il disegno di legge che punta a proiettare in Sicilia un provvedimento già preso a livello nazionale dal ministro della Pubblica amministrazione, Gianpiero D’Alia.

Il testo siciliano è stato messo a punto dall’assessore alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti (Udc). Il principio intorno a cui gira tutto è quello della sanzione per chi sbaglia: «La mancata o ritardata emanazione del provvedimento - si legge nel testo della Valenti - per negligenza, colpa grave o dolo, comporta responsabilità dirigenziale disciplinare e amministrativa nonché la riduzione e/o la non attribuzione della retribuzione di risultato per tutti i livelli dirigenziali coinvolti nel procedimento». In pratica, per chi sbaglia la sanzione può arrivare fino alla perdita di premi di risultato che valgono a seconda dell’ufficio diretto 3.500, 15 mila o 23 mila euro netti all’anno.

«Al contrario - spiega la Valenti - gli uffici che dimostreranno di aver impiegato fino alla metà del tempo per concludere la metà dei procedimenti loro assegnati durante l’anno riceveranno un bonus che si aggiungerà al premio di rendimento». Nascerà a questo scopo un «fondo per le amministrazioni virtuose».

In caso di ritardo o mancata conclusione del procedimento anche l’utente (privato cittadino o impresa) potrà ricevere un indennizzo: il disegno di legge scritto dalla Valenti prevede che «l’indennizzo non potrà superare i 2 mila euro e l’amministrazione potrà rivalersi per questa spesa nei confronti dei responsabili».

Perché il meccanismo funzioni dovranno però essere individuati tempi certi per l’esame di ogni pratica e dovrà anche essere attivato un sistema di controllo. Non è un caso infatti che una precedente legge del governo Lombardo non ha dato i risultati sperati malgrado obiettivi analoghi.

Sui tempi la base di partenza è proprio la legge del 2011 fatta approvare dal predecessore della Valenti, Caterina Chinnici: quel testo individuava per ogni assessorato i tempi-limite di ogni procedimento. La Valenti prevede nella sua legge che un Nucleo di monitoraggio e controllo da istituire in ogni assessorato con personale interno alla Regione aggiorni queste scadenze entro il 30 novembre di ogni anno. Nascerà poi un Ufficio speciale di coordinamento e monitoraggio delle autorizzazioni regionali che, una volta accertato il ritardo da parte dell’amministrazione competente, potrà sostituirsi al dipartimento ed esaminare la pratica completando il procedimento. Questo ufficio speciali può essere chiamato in causa anche dall’utente che si ritiene danneggiato da un ritardo.
Il disegno di legge sullo snellimento della pubblica amministrazione viaggia all’interno di un compendio di norme da approvare all’Ars e decreti da attuare in via amministrativa: fra le norme da sottoporre al voto dell’aula ci sono anche quelle in materia urbanistica che aboliscono, per esempio, la Commissione regionale per i lavori pubblici e snelliscono le procedure per ottenere l’autorizzazione Via-Vas (necessaria in caso di appalti di opere pubbliche o private) e approvare i piani regolatori.

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