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Omicidi tra clan a Bari, sette arresti

ROMA. La polizia di Stato di Bari ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sette persone ritenute responsabili a vario titolo di omicidio e tentato omicidio aggravato in concorso e di detenzione e porto di armi da guerra, nonché di favoreggiamento personale e ricettazione. Gli episodi contestati si riferiscono agli ultimi fatti di sangue verificatisi a Bari. In particolare: l'omicidio di Giacomo Caracciolese, avvenuto il 5 aprile scorso; il tentato omicidio di Domenico Cantalice, avvenuto il 18 maggio scorso; il tentato omicidio di Vitantonio Fiore, avvenuto il 17 maggio scorso; il triplice omicidio di Vitantonio Fiore, Antonio Romito e Claudio Fanelli, avvenuto a Bari il 19 maggio scorso.  Nel corso delle indagini è stato accertato che quest'ultimo rappresenta la risposta all'omicidio di Caracciolese; gli episodi di sangue oggetto d'indagine vanno inquadrati e trovano la causa nella conflittualità tra il clan Fiore ed il gruppo facente capo a Caraciolese, il quale intendeva gestire in autonomia, nel quartiere San Pasquale, le attività di commercializzazione di sostanze stupefacenti e le estorsioni. Gli investigatori della Polizia hanno inoltre documentato il tentativo di eliminare il pregiudicato Cantalice, affiliato al clan Capriati: episodio che va inquadrato nell'ambito dello storico contrasto tra i clan baresi Strisciuglio e Capriati, operanti a Bari. In seguito agli ultimi episodi di criminalità verificatisi nel capoluogo barese, sono stati assegnati alla Questura 86 poliziotti che prenderanno effettivo servizio entro i primi giorni di ottobre.

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