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Csm, aperta istruttoria sul giudice Esposito

ROMA. Il Csm ha deciso di approfondire il caso Esposito avviando un'istruttoria in prima commissione, competente sui trasferimenti per incompatibilità. E nell'ambito di queste verifiche la commissione, convocata dal presidente, Annibale Marini, ha deliberato di richiedere al Pg della Cassazione, Gianfranco Ciani, informazioni sul procedimento di natura disciplinare pendente nei confronti del giudice e di acquisire la relazione del presidente della Suprema Corte, Giorgio Santacroce, sulla vicenda.   
 L'azione avviata da Palazzo dei marescialli nasce su istanza di tre membri del Csm, Bartolomeo Romano, Filiberto Palumbo e Nicolò Zanon, tutti consiglieri laici del Pdl, che hanno chiesto all'organo di autotutela dei magistrati di intervenire dopo l'intervista di Esposito al Mattino del 6 agosto. Un'intervista rilasciata dal giudice che 5 giorni prima aveva presieduto il collegio che ha confermato la condanna di Berlusconi nel processo Mediaset. Alcuni passaggi chiave di quel testo sono stati letti come un'anticipazione delle motivazioni della sentenza, arrivate solo il 28 agosto. Inoltre sembravano far trapelare il principio chiave su cui ruota la condanna: quello, cioè, secondo cui l'ex premier sapeva della frode.
 Esposito si è difeso smentendo, parlando di intervista «manipolata», dichiarando di aver approvato un testo definitivo diverso da quello pubblicato; e affermando che è stata aggiunta  una domanda che nella conversazione telefonica col giornalista non gli era stata rivolta. Il giudice, tra l'altro, ha chiesto al Csm di aprire una pratica a sua tutela per alcuni articoli pubblicati in particolare dal Giornale, da lui ritenuti lesivi nei confronti suoi e della magistratura. Fascicolo che il Csm ha aperto, sempre in prima commissione, e che procederà  in parallelo rispetto a quello sull'eventuale trasferimento d'ufficio. Quest'ultimo procedimento, se non verrà archiviato, sarà votato dalla commissione e poi passerà al plenum del Csm per la votazione definitiva.   
La decisione essenziale assunta dalla commissione è quella di acquisire le informazioni in possesso del Pg e del presidente della Cassazione. La procura generale della Suprema Corte, cui spetta l'azione disciplinare nei confronti delle toghe, ha in corso una pre-istruttoria sul caso e ha acquisito l'audio integrale dell'intervista. Per questo il Csm non ha accolto la proposta fatta dal relatore del caso Esposito, il consigliere Mariano Sciacca, togato di Unicost, di acquisire la trascrizione della registrazione dell'intervista, «riservandosi ogni ulteriore valutazione all'esito delle informazioni richieste».
Per ora l'azione disciplinare del Pg non è scattata. Ma ora i due piani, quello in capo al Csm e quello in capo alla Cassazione, si intersecano.

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