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Raccolta dei rifiuti: riunione dei sindaci per la nuova società

CALTANISSETTA. Giovedì riunione dei sindaci della provincia per affrontare problematica della costituzione della nuova società di raccolta dei rifiuti solidi urbani (le Ssr) che dovranno sostituire gli Ato in via di liquidazione. Alla riunione oltre ai sindaci saranno presenti sindacati ed amministratori dei comuni del nord della provincia: Acquaviva, Bompensiere, Caltanissetta, Campofranco, Maranopoli, Milena, Montedoro, Mussomeli, Resuttano, San Cataldo, Santa Caterina, Serradifalco, Vallelunga, Villalba e la Provincia. Il consiglio di amministrazione, presidente il sindaco del capoluogo Michele Campisi, che dovrebbe gestire la nuova società di raccolta dei rifiuti solidi urbani è stato nominato qualche mese addietro. Componenti del consiglio di amministrazione sono stati nominati il sindaco di Milena Giuseppe Vitellaro e di Santa Caterina Michelangelo Saporito.


Anche per quanto riguarda la nomina del collegio sindacale, la conferenza dei sindaci aveva anche accolto la proposta secondo cui i revisori contabili, dovevano essere scelti da un elenco fornito direttamente dall'ordine dei dottori commercialisti. Seguendo questo criterio il collegio sindacale è formato da Giuseppa Natale, presidente e dai componenti Paola Accardo e Fabio Mastrosimone. Attualmente il comune di Caltanissetta eroga in proprio, senza l'intermediazione dell'Ato, gli stipendi ai dipendenti di Caltambiente e le spettanze nei confronti dei titolari della discarica. Il primo cittadino ha anche fatto sapere che il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani sarà gestito nei prossimi mesi direttamente dal Comune e che quindi non entrerebbe a fare parte della nuova società di raccolta dei rifiuti. Obiettivo principale adesso per tutti i sindaci è quello di ridurre i costi di gestione del servizio con la spada di Damocle della possibile perdita di alcuni posti di lavoro. In questo senso i sindacati, già prima della riunione di giovedì, avevano messo in guardia gli amministratori per scongiurare la eventuale perdita degli attuali livelli occupazionali che potrebbero verificarsi con l'accorpamento di due o più comuni nella gestione del servizio con il conseguente esubero di personale. S.M.

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