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Agroverde, a Gela 250 operai già al lavoro Il polo agro fotovoltaico prende forma

GELA. Ruspe, pale meccaniche, camion, trattori stanno lavorando senza sosta in contrada Sant'Antonio, Cappellania e Tenuta Bruca. In quella piana nascerà il più grande polo agro fotovoltaico integrato della cooperativa Agroverde. A distanza di due mesi dalla posa della prima pietra può essere tracciato un primo bilancio. Gli operai sono già al lavoro e secondo la stima fornita dal presidente di Agroverde, Stefano Italiano, sono ben 150 i mezzi che stanno operando nel cantiere. “In questa fase – spiega Stefano Italiano – sono impegnati circa 250 lavoratori. Sono operai specializzati, manovratori, esperti di movimento terra, coordinati dalla nostra General Contractor (l'impresa Mondello). Siamo ovviamente già nella fase operativa”.


Il prossimo step sarà quello di avviare la produzione agricola. “Avvieremo dei corsi di formazione altamente specializzata – continua Italiano – per formare la figura di tecnci di produzione capaci di predisporre colture innovative. Anche per noi si apre una fase nuova e vogliamo farci trovare preparati”. Italiano appare moderatamente ottimista. Parla di qualche intoppo di natura burocratica che però non sta rallentando il piano di lavoro. Non vuole invece alimentare polemiche con i grillini, che hanno chiesto alla Regione l'accesso agli atti per conoscere l'esatta dimensione ambientale del progetto. “C'è uno studio dettagliato sui vincoli ambientali che ha ottenuto tutte le autorizzazioni richieste – sottolinea il presidente di Agroverde – trovo normale che vogliano conoscerlo. Noi siamo però tranquilli, perchè sappiamo di aver fatto tutto secondo regole precise”.


Il progetto di Agroverde prevede investimenti per oltre 250 milioni di euro e circa mille posti di lavoro, 250 a regime. L'impianto di produzione elettrica da energia rinnovabili per una potenza complessiva di 120 megawatt, è stato progettato e finanziato dai coltivatori della cooperativa Agroverde e dalla Radiomarelli Spa, con il 30 per cento di fondi europei ed il resto privati. Il progetto, chiamato «Ciliegino», permetterà di produrre 80 megawatt da pannelli solari e 40 da cogenerazione a metano.


La corrente elettrica prodotta sarà trasformata da media ad alta tensione in una sottostazione locale e poi trasferita, attraverso un nuovo apposito elettrodotto, della lunghezza di circa 15 km, ad una centrale che la società Terna realizzerà alla periferia di Butera. Saranno realizzate su 107 ettari serre tecnologicamente avanzate sulle quali verranno montati 550 mila metri quadrati di pannelli solari, in un'area complessiva di 230 ettari.

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