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Niscemi, alzati i piloni per le parabole: attivisti No Muos pronti alle barricate

All’interno del cantiere della base militare statunitense proseguono i lavori per completare tre torrette

NISCEMI. Torna la tensione a Niscemi. E da oggi potrebbero riprendere le barricate. Gli attivisti No Muos ed i cittadini sono pronti a bloccare le strade di accesso al cantiere della base militare di contrada Ulmo. I primi segnali sono arrivati ieri pomeriggio, quando sono stati completati i lavori di montaggio del basculante del terzo pilone che sosterrà le tre grandi parabole del sistema radar satellitare. L'innalzamento sui piloni delle tre megaparabole che dovrebbero comporre le unità di base del sistema satellitare militare Muos rappresenta l'ultimo atto per la realizzazione di un impianto contestato e contrastato da mesi. I militanti e gli attivisti sono tornati al presidio permanente da cui è partito l'allarme. “Siamo preoccupati – dice Peppe Maida – perchè dopo quello che consideriamo il tradimento del nostro presidente della Regione Rosario Crocetta, i lavori rischiano di avere una accelerazione. I cittadini niscemesi, le sue mamme, non si rassegneranno e sono pronti e scendere in strada a fare le barricate”.  I segnali degli ultimi giorni del resto facevano intendere una mutata volontà da parte di Ministero della difesa italiano e ambasciata Usa: il doppio sgombero delle barricate di legno posizionate agli ingressi della base era un chiaro messaggio al movimento. Il muro contro muro era prevedibile e lo sarà ancora. Tutti i materiali utili al cantiere erano già presenti dentro la base comprese le parabole in via di montaggio in questi minuti. Nel cantiere è entrato anche del filo spinato. Gli attivisti sono convinti che servirà per rafforzare la recinzione attorno alle antenne della base militare.  Ieri sera gli attivisti hanno nuovamente fatto sentire la loro voce durante la seduta del Consiglio comunale. Sulla vicenda è tornato il sindaco di Niscemi, Francesco La Rosa: «Noi - dice - il Muos non lo vogliamo. Anche se siamo rimasti soli, proseguiremo la nostra battaglia. Perseguiremo l'azione giudiziaria. Attendiamo la decisione del Tar: nel 2011 l'amministrazione comunale ha presentato un ricorso per chiedere il blocco dei lavori».

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