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Letta: "Crisi? Buttare via questo governo sarebbe una follia, sull'Imu nessun rinvio"

KABUL. Con il governo sull'orlo  dell'implosione il premier Enrico Letta vola a Kabul in una  missione-lampo per ringraziare i circa tremila militari italiani  da dodici anni impegnati in Afghanistan. E dà l'esempio di un' «Italia che funziona», offerto dai soldati italiani, il premier  trae una diagnosi amara e una convinzione: «Purtroppo in Italia  il nostro peggior difetto è l'autolesionismo ma io torno ancora  più determinato di prima a lavorare perchè il buon senso  prevalga; buttare al mare tutto in questo momento sarebbe una  follia», è l'appello con cui Letta decide di rispondere ai nuovi  ultimatum del Pdl. Il presidente del Consiglio non ha intenzione nè di gettare  la spugna nè di venire incontro ai diktat del Pdl e, per ora,  nemmeno di pensare a scenari futuri di nuove maggioranze perchè  «il tema oggi è andare avanti con questa».    


Sarà stato l'impegno descritto dagli Alpini della Brigata  Julia, ora a capo del contingente internazionale Isaf della base  di Herat, per cercare di far uscire l'Afghanistan dalla guerra e  dall'emergenza. Oppure la riconoscenza con il cui il presidente  afgano Hamid Karzai ha accolto la conferma che, con organici  ridotti e compiti di solo addestramento, «l'Italia non lascerà  soli - ha garantito Letta - gli afgani» anche dopo la fine della  missione nel 2014. Fatto sta che il presidente del Consiglio si  mostra determinato nel provare ad andare avanti: «Non bisogna  andare alla crisi di governo e alle elezioni ma lavorare alla  giusta soluzione in un quadro complesso».    


Letta non dispera che alla fine Berlusconi e il Pdl facciano  prevalere il buon senso e salvino le larghe intese, trovando una  via per l'agibilità politica del Cavaliere secondo le  indicazioni del capo dello Stato Giorgio Napolitano. E non si  sente affatto un premier di transizione o peggio senza futuro,  secondo il giudizio poco lusinghiero di Massimo D'Alema. «Ho  visto che ha chiarito...», si limita a replicare gelido il  premier ai giornalisti che gli chiedono una valutazione sulle  parole dell'ex ministro degli Esteri.    


Come i militari italiani, impegnati in Afghanistan in 400  progetti di ricostruzione, che «in anni di crisi economica e  instabilità hanno riscattato l'immagine dell'Italia», Letta  sente di avere una missione, forse meno rischiosa ma non meno  vitale per l'Italia. «Torno a casa a lavorare perchè prevalga il  buon senso altrimenti si entra in un avvitamento figlio di  irrazionalità e non servirebbe al Paese». La disponibilità a  trovare una soluzione non cambia però la linea Maginot di Letta:  le sentenze si rispettano e spetta solo alla giunta per le  elezioni di Palazzo Madama e non al governo decidere sulla  decadenza dell'ex premier. Tocca invece al governo e alla  maggioranza sciogliere i nodi di Imu e Iva. Il presidente del  Consiglio non manda giù l'accusa di continui rinvii uscita ieri  dal vertice di Arcore: «Questa settimana avremo due consigli dei  ministri, non c'è alcun rinvio perchè c'è una data, il 31  agosto, e la scadenza del 16 settembre». Letta guarda oltre  questi traguardi e spera che gli alleati, tanto il Pd quanto il  Pdl, gli consentano di realizzarli. 

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