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Real Maestranza, tutto da... rifare Si riaprono i termini per le elezioni

I muratori decidono di far tornare tutti in corsa, finora ci sono tre candidati alla carica di Capitano, ma altri possono aggiungersi

CALTANISSETTA. Nel ceto dei muratori chiamati ad esprimere il capitano della Real Maestranza 2014 torna tutto in gioco. Troppe pressioni e troppi mugugni in una categoria dove i criteri per arrivare all'elezione dalla masima carica non sarebbero stati digeriti. E così pian piano si sta facendo largo l'ipotesi di rimescolare le carte ed allargare la base degli aspiranti attualmente ristretta ai tre (Luigi Iannello, Michele Simone e Pietro Nalbone) che hanno presentato le candidature entro il 31 luglio, termine ultimo imposto dal direttivo. «A fine mese - ha dichiarato il presidente onorario del ceto Gianni Taibi - riuniremo il direttivo per decidere la data dell'assemblea generale degli iscritti. In quella sede stabiliremo in che modo procedere per arrivare all'elezione unitaria del capitano. Stiamo tenendo conto delle lamentele che arrivano dalla base e quasi sicuramente la nomina verrà fatta con i criteri antichi evitando, per quanto possibile, scontri e frizioni». Si sta cercando, in definitiva, le persona che possa mettere tutti d'accordo. È stata individuata in Carmelo Martorana con oltre cinquant'anni alle spalle di presenza nella Maestranza fortemente critico nei confronti del direttivo per il sistema che prevedeva la presentazione delle domande e lasciava poi allo stesso direttivo il compito di valutare i titoli vantati dagli aspiranti. Martorana contestava i criteri economici: il capitano, all'atto dell'elezione, dovrebbe depositare un assegno di settemila euro per le cosiddette spese vive. «Questo tetto - ha dichiarato Taibi - lo dobbiamo necessariamente abbassare fino a cinquemila euro, perchè è una cifra che, in tempi di crisi, spaventerebbe qualsiasi artigiano. Il fatto, poi, che nessuno fino a questo momento si sia fatto avanti per ricoprire le cariche di portabandiera e alabardiere è scoraggiante. Dobbiamo trovare il modo di far cambiare idea a Martorana senza per questo nulla togliere agli altri tre aspiranti». Per Taibi, però, le divergenze all'interno del ceto più folto e vivace sono fattori che emergono puntualmente ogni dieci anni, il vero problema al momento resta la sopravvivenza stessa della Maestranza. «Di questo passo è destinata a scomparire. Di noi, e di quello che rappresenta la manifestazione più antica della città, si parla solo a ridosso della Settimana santa, poi cala il silenzio. Gli amministratori comunali debbono capire che con il declino dell'artigianato morirà anche la Maestranza - ha sottolineato Taibi - ormai conosciuta ovunque. Restiamo sempre a livello di promesse e di buoni propositi e nulla più. L'università dei mestieri è rimasta un sogno nel cassetto e non si parla più dei lavori alla sala gialla del Comune da affidare al Parm appositamente costituito oltre un anno fa. Ogni anno è sempre così. Finita la Pasqua nessuno si ricorda di noi».

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